Cerca nel blog

giovedì 5 ottobre 2017

Dopo tanti anni la Cooperazione Internazionale fa di nuovo capolino nella Repubblica Dominicana. Regalare soldi è pur sempre una bella soddisfazione! Ma… e i servizi consolari?



L’ambasciatore Andrea Canepari ha fatto visita qualche giorno fa ai deputati dominicani del gruppo parlamentare di amicizia Dominico-Italiana. Con l’occasione ha presentato le sue credenziali e la sua agenda di lavoro nel paese al fine di coordinare gli sforzi con i deputati su ampi programmi di intervento.
Il diplomatico ha dichiarato di essere lieto dell’incontro con i legislatori, insieme ai quali desidera visitare tutte le province del paese per mettere a punto i suoi programmi. “C’è molto futuro perché si sta lavorando in un’agenda comune e stiamo stipulando accordi e stringendo relazioni e veramente c’è tanto di più di quanto si immaginava” ha riferito. Canepari ha quindi chiesto ai legislatori di aiutarlo “con le loro idee e soluzioni per concretizzare queste relazioni parlamentari e portare a termine attività concrete nell’ambito economico e culturale. Stiamo istituendo queste relazioni e speriamo anche di rafforzarle”.
L’ambasciatrice dominicana in Italia Peggy Cabral ha riferito che “l’ambasciatore Andrea Canepari ha dimostrato grande interesse nella realizzazione di una vasta opera nel paese. Arriva con le sue idee, con un suo programma e sta analizzando tutto quello che può fare qui. Voi siete un gruppo di amicizia, aiutatelo a realizzare alcuni progetti di interesse per il paese”.
La presidente del gruppo parlamentare Milna Margarita Tejada ha dato il benvenuto all’ambasciatore e si è augurata che questa sua nuova funzione sia fruttifera per il paese. Ha sostenuto inoltre che i legislatori sono anche desiderosi di questi interscambi perché “attraverso gli stessi si possono raggiungere molti obiettivi di interesse. Vogliamo fare cambiamenti nell’area dell’educazione e realizzare molti interscambi di borse di studio tanto per studenti di qui quanto di là dato che così gli studenti possono conoscere le lingue e le culture” ha sostenuto.
Da quanto sopra si evince che si sono ormai delineati gli interessi principali dell’ambasciatore. Questi sono tre:

  • Gli immobili decorosi, Canepari ha già snobbato in quanto non di suo gradimento la lussuosa “Residenza d’Italia” nel settore Naco, dove finora sono stati fieri di alloggiare tutti i suoi predecessori. Egli desidera ora spostare la cancelleria in un immobile da prendere in locazione e arredare di tutto punto. Spese pazze che contraddicono lo spirito sparagnino che ha portato alla chiusura della nostra ambasciata.
  • Il suo incontro succitato con il gruppo parlamentare di amicizia Dominico-Italiana svela che ha in serbo tanti progetti di cooperazione con la Repubblica Dominicana. Dopo tanti anni la Cooperazione Internazionale torna a fare capolino nel paese. Sicuramente sono rimasti sorpresi i suoi interlocutori, come del resto anche noi. Come fa un paese che non riesce a mantenere un’ambasciata perché a corto di quattrini a offrire aiuto economico alla Repubblica Dominicana? Certo che più di qualcuno tra i presenti ha trattenuto a fatica una sonora risata. Noi no, perché sappiamo cosa c’è dietro.
  • La normalizzazione dell’erogazione dei servizi consolari la metto all’ultimo posto perché i punti sono solo tre. Se nel frattempo emergessero altri punti, la questione dei servizi consolari continuerebbe sempre a rimanere all’ultimo posto. Non si vede una presa di posizione concreta e sicura né da parte dell’attuale ambasciatore né da parte dei funzionari della Farnesina per risolvere una volta per tutte le carenze nell’erogazione di questi servizi.
In conclusione si può dire che stanno già prendendo forma le etichettature dei fondi che verranno destinati da questa legislatura ormai agli sgoccioli per il 2018 all’ambasciata di Santo Domingo: la parte del leone la faranno le spese di sistemazione e di locazione dei nuovi uffici e dell’abitazione dell’ambasciatore, due terzi di tutto andrà alla cooperazione e il resto e cioè quel che resta dell’ultimo terzo dopo aver tolto le spese dei nuovi immobili verrà destinato a potenziare l’erogazione dei servizi consolari.

Così non va!