L’ambasciatore Andrea Canepari ha fatto visita qualche
giorno fa ai deputati dominicani del gruppo parlamentare di amicizia Dominico-Italiana.
Con l’occasione ha presentato le sue credenziali e la sua agenda di lavoro nel
paese al fine di coordinare gli sforzi con i deputati su ampi programmi di
intervento.
Il diplomatico ha dichiarato di essere lieto dell’incontro
con i legislatori, insieme ai quali desidera visitare tutte le province del
paese per mettere a punto i suoi programmi. “C’è molto futuro perché si sta lavorando
in un’agenda comune e stiamo stipulando accordi e stringendo relazioni e
veramente c’è tanto di più di quanto si immaginava” ha riferito. Canepari ha quindi
chiesto ai legislatori di aiutarlo “con le loro idee e soluzioni per
concretizzare queste relazioni parlamentari e portare a termine attività
concrete nell’ambito economico e culturale. Stiamo istituendo queste relazioni
e speriamo anche di rafforzarle”.
L’ambasciatrice dominicana in Italia Peggy Cabral ha
riferito che “l’ambasciatore Andrea Canepari ha dimostrato grande interesse
nella realizzazione di una vasta opera nel paese. Arriva con le sue idee, con
un suo programma e sta analizzando tutto quello che può fare qui. Voi siete un
gruppo di amicizia, aiutatelo a realizzare alcuni progetti di interesse per il
paese”.
La presidente del gruppo parlamentare Milna
Margarita Tejada ha dato il benvenuto all’ambasciatore e si è augurata che
questa sua nuova funzione sia fruttifera per il paese. Ha sostenuto inoltre che
i legislatori sono anche desiderosi di questi interscambi perché “attraverso
gli stessi si possono raggiungere molti obiettivi di interesse. Vogliamo fare
cambiamenti nell’area dell’educazione e realizzare molti interscambi di borse
di studio tanto per studenti di qui quanto di là dato che così gli studenti
possono conoscere le lingue e le culture” ha sostenuto.
Da quanto sopra si evince che si sono ormai
delineati gli interessi principali dell’ambasciatore. Questi sono tre:
- Gli immobili decorosi, Canepari ha già snobbato in quanto non di suo gradimento la lussuosa “Residenza d’Italia” nel settore Naco, dove finora sono stati fieri di alloggiare tutti i suoi predecessori. Egli desidera ora spostare la cancelleria in un immobile da prendere in locazione e arredare di tutto punto. Spese pazze che contraddicono lo spirito sparagnino che ha portato alla chiusura della nostra ambasciata.
- Il suo incontro succitato con il gruppo parlamentare di amicizia Dominico-Italiana svela che ha in serbo tanti progetti di cooperazione con la Repubblica Dominicana. Dopo tanti anni la Cooperazione Internazionale torna a fare capolino nel paese. Sicuramente sono rimasti sorpresi i suoi interlocutori, come del resto anche noi. Come fa un paese che non riesce a mantenere un’ambasciata perché a corto di quattrini a offrire aiuto economico alla Repubblica Dominicana? Certo che più di qualcuno tra i presenti ha trattenuto a fatica una sonora risata. Noi no, perché sappiamo cosa c’è dietro.
- La normalizzazione dell’erogazione dei servizi consolari la metto all’ultimo posto perché i punti sono solo tre. Se nel frattempo emergessero altri punti, la questione dei servizi consolari continuerebbe sempre a rimanere all’ultimo posto. Non si vede una presa di posizione concreta e sicura né da parte dell’attuale ambasciatore né da parte dei funzionari della Farnesina per risolvere una volta per tutte le carenze nell’erogazione di questi servizi.
In conclusione si può dire che stanno già prendendo
forma le etichettature dei fondi che verranno destinati da questa legislatura
ormai agli sgoccioli per il 2018 all’ambasciata di Santo Domingo: la parte del
leone la faranno le spese di sistemazione e di locazione dei nuovi uffici e
dell’abitazione dell’ambasciatore, due terzi di tutto andrà alla cooperazione e
il resto e cioè quel che resta dell’ultimo terzo dopo aver tolto le spese dei
nuovi immobili verrà destinato a potenziare l’erogazione dei servizi consolari.
Così non va!