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martedì 10 ottobre 2017

Testo dell'intervista di Guido La Guida ad Andrea Canepari






Mi è sembrato interessante e utile per la comunità trascrivere l'intervista di Guido La Guida all’ambasciatore Canepari. In effetti Guido esprime molto bene quelle che sono le nostre preoccupazioni. L'ambasciatore ribadisce l'impegno suo e dei suoi collaboratori. Noi ci attendiamo dei risultati. 

Trascrizione dell'intervista di Guido La Guida all'ambasciatore Andrea Canepari

G.     A inizio febbraio è stata riaperta l’ambasciata e c’è stato comunicato che il tempo tecnico per ritornare alla normalità sarebbe stato di circa tre mesi per ripristinare le reti telematiche, per i servizi consolari e poi tutto sarebbe ritornato come un tempo. Sono passati sette mesi e purtroppo le cose sono a mio parere ancora peggio di quando era Panama che diciamo serviva Santo Domingo.
A.      Come ogni riapertura richiede dei tempi perché una macchina che si rimette in moto ci sono le persone da individuare ci sono i locali da rimettere a posto, i telefoni da far funzionare. Sembrano banalità, ma sono cose che richiedono tempo. Io sono qui dal primo agosto e ho trovato una situazione difficile, ma c’è il sostegno del Ministero degli Esteri, c’è il sostegno della collettività e quindi questi problemi vengono affrontati e risolti. Stanno arrivando persone dal Ministero degli Esteri, da Roma, altre verranno assunte localmente e stiamo lavorando tutti, guardi glielo assicuro insieme a tutti i collaboratori per risolvere questi problemi che anche oggi mi sono stati rappresentati dalla collettività. Sui tempi non mi pronuncio e non mi pronuncio perché ci vuole tempo e ci vuole organizzazione. Le assicuro il mio impegno personale e di tutti i collaboratori per cambiare pagina e dare servizi in maniera veloce ed efficace.
G.      Si parla di disagi per quanto riguarda il rinnovo dei passaporti o appunto per l’iscrizione delle nascite per poi richiedere il passaporto per i nuovi nati. Però per me più che disagi sono vere catastrofi perché in pratica siamo reclusi in Repubblica Dominicana, non possiamo uscire, come se ci avessero sequestrato. Quindi per me non sono proprio disagi, ma sono veramente delle problematiche più grandi dei disagi. Come avete intenzione di risolvere almeno queste priorità.
A.      Innanzitutto dedicandoci a queste priorità, al problema dei passaporti, al problema numero uno quindi, ci stiamo tutti impegnando per poter fare di più e in maniera più ordinata in tempi più rapidi. Io spero che suo figlio, congratulazioni anzi per Nicolò, possa avere un passaporto quando sarà il momento in tempi rapidi. C’è un periodo di transizione, di preparazione e stiamo lavorando per quello.
G.      Una curiosità: è la prima volta che lei viene in Repubblica Dominicana o l’ha già conosciuta magari come turista?
A.      Si vede che il mio destino è venire in Repubblica Dominicana per lavorare. Sono venuto ai tempi del terremoto di Haiti. C’erano delle attività internazionali che mi hanno portato qui in transito e non solo da Haiti. Si vede che il mio destino è venire qui e non certamente in vacanza, ma per lavorare e cercare di risolvere velocemente i nostri problemi.
G.      Amici, ringraziamo l’ambasciatore! Siamo fiduciosi veramente tanto fiduciosi che tutti questi problemi che abbiamo si risolvano il prima possibile e niente. io sono ancora più fiducioso perché l’ambasciatore non se n’è accorto ma gli ho sequestrato il passaporto quindi siamo veramente tutti nella stessa barca!