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mercoledì 18 ottobre 2017

136.000 dollari arrivati in aeroporto in una valigia e finiti nel nulla durante il controllo doganale. Una vicenda che coinvolge anche il sistema giudiziario



L’argomento corruzione domina le prime pagine dei giornali di oggi non solo a livello politico e il sistema giudiziario è nell'occhio del ciclone.
136.000 dollari introdotti nel paese in una valigia nell’aeroporto del Cibao, da una passeggera proveniente da New York. Una violazione delle leggi dominicane che stabiliscono che entrando e uscendo dal paese debbano essere dichiarate alla dogana le somme superiori a diecimila dollari.
I soldi si trovavano in una valigia e coloro che li hanno trovati, otto impiegati della Dogana dell’Aeroporto del Cibao, se li sono spartiti tra di loro agli occhi di tutti come dimostra un video diffuso sulle reti sociali.
Sono fatti accaduti nel mese di giugno del 2015, oggi di nuovo alla ribalta dei media nazionali perché il tribunale di appello ha ordinato il rinvio a giudizio degli otto imputati, annullando il provvedimento del giudice di primo grado che li aveva assolti per insufficienza di prove.
Secondo il giudice di primo grado, infatti, il video raccolto nell’area dell’aeroporto nel quale si possono vedere gli impiegati della dogana mentre si spartiscono il “bottino” non è rilevante ai fini penali come mezzo di prova. Del resto non esisterebbe appropriazione indebita, sostiene sempre lo stesso giudice, in quanto quella somma di denaro non era stata affidata agli imputati ai fini della custodia. Una tesi sicuramente assurda.
La passeggera che ha introdotto il denaro è stata però rinviata a giudizio con l’accusa di lavaggio di attivi che i suoi avvocati sono riusciti a derubricare in contrabbando. I soldi sono spariti, ma c’erano, chi li ha introdotti deve essere processato e chi se li è intascati abusivamente viene rilasciato a piede libero in quanto assolto per insufficienza di prove. Paese che vai, usanze che trovi…
Il tribunale d’appello ha ora rinviato a giudizio gli otto impiegati. Si sostiene che i fatti di cui sono imputati rientrano nei reati penali di associazione a delinquere e di appropriazione indebita. Infatti gli accusati si sarebbero appropriati come impiegati pubblici di denaro che era sotto la loro custodia in quanto servitori delle amministrazioni doganali.

Questi uffici di controllo doganale agli aeroporti sono sempre in prima linea per quel che riguarda episodi di appropriazione indebita e di corruzione e penso che tanti di noi siano a conoscenza di lamentele di familiari o amici al riguardo.