Il Dipartimento delle case di abitazione di Porto Rico
affronta la sfida gravosa di risolvere il problema creato dalla distruzione di circa
50.000 case dopo l'uragano Maria.
La cifra approssimativa di 50.000 si riferisce alle case
distrutte, in quanto il numero di case parzialmente colpite è stimato in circa
250.000, il che dà un'idea della grandezza del disastro.
L'uragano Maria ha attraversato l'isola caraibica con una
velocità dei suoi venti superiore a 257 chilometri all'ora, una forza alla
quale hanno resistito gli edifici di San Juan e delle principali città, ma che
è stata eccessiva per la maggior parte delle case sparse all’interno del paese
e nelle zone montuose, le cui strutture sono deboli.
Il contrasto tra San Juan, una città moderna con alloggi costruiti
per resistere agli uragani più importanti, e l'interno è molto alto e mette in
luce due realtà molto diverse.
In montagna le città abbondano di case di legno e con tetti
di lamiera fragili, che sono volati via al passaggio del ciclone, non essendo
progettate per resistere a uragani da record di tutti i tempi come Maria.
Inoltre, a prescindere dalla debolezza della struttura e dei
materiali di queste case, molte di queste sono state costruite senza la
verifica del luogo, senza uno studio circa l’esposizione ad allagamenti per
straripamento dei fiumi o a inondazioni.
Molte delle case colpite sono state costruite senza permessi
di costruzione e nelle aree inadatte, una situazione alla quale d'ora in poi si
dovrà porre riparo per evitare danni come quelli causati dall’uragano Maria.
Il censimento per l'isola del 2010, l'ultimo disponibile, ha
evidenziato che in Porto Rico esistevano al tempo 1,6 milioni di case, in
ognuna delle quali vivevano mediamente 2,8 persone.