Nel bollettino delle ore 23:00 di ieri del NHC, Kirk
viene degradato a onda tropicale. La motivazione addotta è che l’aereo caccia
uragani non ha trovato un nucleo al suo interno.
Nondimeno, l’intensità dei venti, essendo di 65
km/h, equivale a quella di una tormenta tropicale.
A seguito di questa decisione perentoria del Centro
Uragani di Miami, non vengono più pubblicati né dati né grafici su Kirk.
A partire dalle coordinate della tormenta alle ore
23:00 di ieri e cioè 15.1N 65.8W e tenendo presente la sua traiettoria anteriore
e l’ultima velocità riscontrata di 22 km/h si può arguire approssimativamente
quale sarà il percorso di Kirk nelle prossime ore. Secondo questo tracciato Kirk
passerà nel pomeriggio di oggi a non più di 100 km da Santo Domingo e si
inoltrerà in Haiti, toccando prima territorio dominicano. C’è da dire però che
da quel che si può osservare sulle mappe dei venti e delle tormente (Windy) Kirk
sta mantenendo un aumento di latitudine più ripido di quanto risulta dal
tracciato precedente.
Il suo impatto sarà quindi ben maggiore rispetto a
quello di Isaac che si è dissolto a 300 km da Santo Domingo e i cui venti erano
d’intensità molto inferiore. Su quest’ultima non sono possibili pronostici
perché la previsione di riduzione della potenza era basata sull’influsso dei
venti taglienti, che avrebbero portato alla morte clinica di Kirk, il che di
fatto non si è avverato. La portata dei venti di tormenta tropicale si estendeva
alle ore 23 di ieri a 165 km dal presunto centro.
I portoricani si attendono forti piogge e raffiche
di vento da 40 a 70 km/h nelle città
meridionali dell’isola. Una situazione che può provocare secondo gli isolani
interruzioni nel servizio elettrico in diverse regioni. Il moto ondoso
continuerà a essere molto pericoloso sulle coste, ma migliorerà domenica.
Questo è quanto si attendono nella vicina isola di
Portorico e che vale anche per la Rep. Dominicana tenendo presente che Kirk
potrebbe passare a 100 km da Santo Domingo, o addirittura di meno e toccare comunque
territorio dominicano prima di penetrare in Haiti.
L’atteggiamento del NHC è incomprensibile. Probabilmente
gli addetti alle rilevazioni non vogliono riconoscere di aver sbagliato con le
barriere di alta pressione e con i venti taglienti e quindi chiudono così la
vicenda. Oppure si può pensare che una volta appurato che non viene coinvolto
territorio USA, l’interesse del NHC di
continuare a fornire informazioni sia svanito.
Tante sono le ipotesi, di fatto però bisogna tener
conto del nuovo stile informativo del NHC e munirsi di strutture idonee per
vigilare autonomamente su questi fenomeni atmosferici senza dipendere da nessuno.
Il COE ha emesso allerta verde per nove province:
Monte Plata, Santo Domingo, La Romana, El Seibo, San Pedro de Macorís, La
Altagracia, San Cristóbal, San José de Ocoa, Hato Mayor e il Distretto Nazionale.