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giovedì 20 settembre 2018

L’Annuario Statistico della Farnesina che non è stato pubblicato e le presunte malefatte di una cattiva gestione





A quanto pare quest’anno non avremo l’annuario statistico della Farnesina. Si è sempre redatto e pubblicato dall’inizio del secolo.  È sempre servito da punto di riferimento per conoscere l’andamento degli affari esteri: dipendenti in forza nelle ambasciate e nelle sedi diplomatiche, iscritti AIRE, passaporti rilasciati, italiani carcerati, fondi erogati ai paesi in via di sviluppo…
Quest’anno però nemmeno l’ombra.
Se ne sono andati i cattivi gestori di sempre. Coloro che hanno distrutto la rete consolare, che hanno creato disagio dappertutto agli italiani della diaspora con un risparmio fasullo che non trovava riscontro nell’altra faccia del MAECI e cioè nella Cooperazione internazionale.
Se ne sono andati coloro che hanno elargito a piene mani soldi in contanti o quasi senza effettuare controlli di sorta a destra e a manca nel mondo, ai paesi in via di sviluppo, anche a otto tra i dieci più corrotti in assoluto. Difficile pensare che lo abbiano fatto ingenuamente. Anche un bambino capisce che se dai i soldi in mano ai ladri questi vanno a finire da tutt’altra parte. Anche magari nelle tasche dei nostri stessi funzionari. E perché no? Non lo si può dire, ma lo si può pensare e a pensare male ci si azzecca sempre o quasi.
Se ne sono andati coloro che hanno privatizzato servizi consolari redditizi per devolverli in outsourcing a società con sede nei paradisi fiscali, dove non è possibile sapere niente sull’assetto societario, sui redditi incassati e sulla loro distribuzione.
Se ne sono andati, ma sono lì nei dintorni. Intanto il vice ministro Mario Giro è tornato alla Comunità di Sant’Egidio, l’ONU di Trastevere e può perlustrare ancora le zone che durante questi anni sono state maggiormente favorite dalla Cooperazione internazionale, fregiandosi del nomignolo con il quale è più conosciuto: Mario Africa.
Il ministro Alfano invece ha aderito al più importante e ricco studio legale internazionale italiano, Bonelli Erede, 148 milioni di euro di fatturato nel 2016. Alfano farà parte di un focus team dedicato a Public International Law & Economic Diplomacy, con un interesse specifico su Africa e Medio Oriente.
Né Giro né Alfano si sono allontanati dalle cose della Farnesina. Qualche vantaggio ci sarà o no?
Intanto però l’Annuario non c’è  e a quanto pare non ci sarà nemmeno.
Ma ci troviamo nel pieno dei lavori di redazione della legge di bilancio per il 2019. Ed è all’interno della Farnesina che si decide quanti soldi devono essere destinati  alla rete diplomatica e quanti alla collaborazione internazionale.
Ma l’attuale ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi ha già sollevato polemiche dichiarando che: “I migranti di oggi sono come gli italiani che emigravano”.
Non si vede quindi un grande cambiamento all’orizzonte almeno per quel che riguarda una diversa destinazione dei fondi tra MAE e CI.
E se non ci saranno soldi per la rete diplomatica la situazione non cambierà granché dal punto di vista dei servizi e nemmeno per quanto riguarda la posizione dei diplomatici la maggior parte politicizzati e filo PD, indifferenti quindi alle esigenze dei connazionali.
Ma se l’Annuario non verrà pubblicato quest’anno lo si dica e si spieghino i motivi.
Sono chiarimenti che spettano di diritto agli italiani residenti all’estero e agli organismi che li rappresentano, soprattutto a questi che però brillano per la loro assenza…