Il problema della discarica, l’intervento dell’ambasciatore
di Francia e la cittadinanza di Las Terrenas che non ce la fa più. Una
situazione che potrebbe scoppiare da un momento all’altro. Questa è la sintesi
di quanto espresso da Valerio del Pezzo nel suo articolo pubblicato in spagnolo
nel suo giornale Infos Diario con il titolo: “El problema del vertedero, la
intervención del Embajador de Francia y el pueblo que está a punto de explotar”.
Il giornalista sostiene che il fumo che si origina a
seguito dell’incenerimento dei rifiuti solidi nella discarica comunale di Las
Terrenas può causare gravi problemi di ordine pubblico. Infatti, recentemente
durante la notte nel quartiere La Granja, un gruppo di persone ha tagliato
alberi, bruciato pneumatici e provocato danni a beni privati e pubblici incluso
il camion comunale per la raccolta dei rifiuti solidi con la rottura del vetro della portiera.
Il problema secondo Valerio del Pezzo sussiste da
molto tempo. Ci sono state tre
amministrazioni comunali diverse e nessuna ha potuto risolverlo.
Nel frattempo la gente si ritrova periodicamente circondata
dal denso fumo tossico proveniente dalla discarica. Questo penetra nelle loro
case, nelle scuole dei loro figli e incombe su tutti i quartieri di Las
Terrenas per alcuni giorni.
Mal di gola, notti insonni per la preoccupante tosse
dei bambini. Una situazione insopportabile.
La discarica dovrebbe essere trasferita in quanto l’ubicazione
attuale viene considerata non corretta. La sua estensione con 6.000 metri
quadri è insufficiente e non si fa una raccolta differenziata.
Si dovrebbe instaurare una cultura della
diversificazione dei rifiuti già all’interno delle case, almeno relativamente
alla separazione dei materiali organici dagli inorganici, ciò che propone il
sindaco. Sarebbe anche opportuna l’installazione di contenitori differenziati
nelle strade sui quali venga specificato Organico e Inorganico.
Il comune non ha le possibilità economiche di
risolvere questo problema autonomamente.
Ci vuole l’intervento del governo centrale
attraverso il Plan Dominicana Limpia, lanciato a giugno del 2017 nell’ambito
della politica nazionale di trattamento integrale dei residui solidi nei comuni della Repubblica Dominicana relativamente
alla raccolta, al trattamento e alla destinazione finale degli stessi.
Las Terrenas è stata inclusa in questo piano grazie
anche agli sforzi del sindaco Alex Garcia. Finora però i risultati si sono
limitati a diversi colloqui, a piani di educazione civica e all’arrivo di
alcuni macchinari leggeri (tagliaerba, carriole, pale e machete).
Il 14 settembre l’ambasciatore di Francia ha inviato
una lettera al Ministero dell’ambiente, al Ministero della Sanità e al
Consiglio nazionale per il cambiamento climatico e il meccanismo di Sviluppo
pulito.
In questa lettera l’ambasciatore francese, Lopinot,
reagisce alla situazione della discarica di Las Terrenas in difesa dei 170
bambini e 26 impiegati della scuola francese di Las Terrenas, dei 600 alunni
dell’adiacente Liceo, delle altre scuole e della cittadinanza in generale,
sottolineando l’insostenibilità della situazione comporta addirittura che le
famiglie non facciano assistere alle lezioni i loro figli per paura che questi
possano contrarre malattie del sistema respiratorio il che si è già verificato
diverse volte.
L’ambasciatore conclude la sua lettera con queste
parole: “Speriamo che possano essere prese delle misure per risolvere questa
situazione estremamente dannosa.”
Valerio del Pezzo ritiene molto positivo l’intervento
del sig. Lopinot e si augura che ambasciatori di altre nazioni aderiscano a
questa causa perché Las Terrenas è una città multiculturale e multietnica dove
convivono decine di nazionalità diverse che devono essere tutelate dalle
rispettive ambasciate, come quella d’Italia, di Canada, della Svizzera e della
Germania.
Al riguardo c’è da dire che l’attivismo dell’ambasciatore
di Francia ci è già noto. Ne abbiamo parlato in questo blog in due occasioni.
In particolare relativamente all’avviso rivolto ai francesi domiciliati in RD
sul rischio dei respingimenti https://comitaliasantodomingo.blogspot.com/2018/03/respingimenti-allaeroporto-ecco-un.htmle anche quando ha affrontato il tema del traffico
di Santo Domingohttps://comitaliasantodomingo.blogspot.com/2017/12/traffico-caotico-santo-domingo-ingorghi.html
Una rondine non fa primavera. Questa è la regola
principale. Da parte poi del nostro ambasciatore Andrea Canepari, non mi risulta
che ci siano stati degli interventi suoi diretti presso le autorità dominicane
per risolvere problemi che affliggono la nostra comunità. La sua azione è consona all'interpretazione attuale del ruolo del diplomatico italiano tendente di più a questioni di cooperazione internazionale verso paesi in via di sviluppo, a rapporti economici in generale tra gli stati, mettendo in secondo piano quasi con insofferenza i problemi dei connazionali residenti all'interno della circoscrizione di spettanza e il disbrigo delle pratiche consolari. In una sola occasione
un giornalista dominicano gli ha posto una domanda sui costi del permesso di residenza,
alludendo a lamentele dell’ambasciata italiana a tale riguardo. Evidentemente
il giornalista era male informato. La risposta di Canepari è stata però
categorica. Secondo lui si trattava di questioni su cui sono competenti a decidere
le autorità dominicane e sulle quali un ambasciatore di una nazione estera non
deve intervenire.
La risposta è stata sicuramente giusta, ma, se vista
nel contesto della sua gestione di oltre un anno dell’Ambasciata d’Italia di
Santo Domingo, non consente di immaginare, salvo gradite smentite, la possibilità da parte sua di interventi
allo stile Lopinot.