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domenica 23 settembre 2018

Discarica di Las Terrenas e intervento dell’ambasciatore francese Didier Lopinot. Sintesi dell’articolo di Valerio del Pezzo e considerazioni generali




Il problema della discarica, l’intervento dell’ambasciatore di Francia e la cittadinanza di Las Terrenas che non ce la fa più. Una situazione che potrebbe scoppiare da un momento all’altro. Questa è la sintesi di quanto espresso da Valerio del Pezzo nel suo articolo pubblicato in spagnolo nel suo giornale Infos Diario con il titolo: “El problema del vertedero, la intervención del Embajador de Francia y el pueblo que está a punto de explotar”.
Il giornalista sostiene che il fumo che si origina a seguito dell’incenerimento dei rifiuti solidi nella discarica comunale di Las Terrenas può causare gravi problemi di ordine pubblico. Infatti, recentemente durante la notte nel quartiere La Granja, un gruppo di persone ha tagliato alberi, bruciato pneumatici e provocato danni a beni privati e pubblici incluso il camion comunale per la raccolta dei rifiuti solidi con  la rottura del vetro della portiera.
Il problema secondo Valerio del Pezzo sussiste da molto  tempo. Ci sono state tre amministrazioni comunali diverse e nessuna ha potuto risolverlo.
Nel frattempo la gente si ritrova periodicamente circondata dal denso fumo tossico proveniente dalla discarica. Questo penetra nelle loro case, nelle scuole dei loro figli e incombe su tutti i quartieri di Las Terrenas per alcuni giorni.
Mal di gola, notti insonni per la preoccupante tosse dei bambini. Una situazione insopportabile.
La discarica dovrebbe essere trasferita in quanto l’ubicazione attuale viene considerata non corretta. La sua estensione con 6.000 metri quadri è insufficiente e non si fa una raccolta differenziata.
Si dovrebbe instaurare una cultura della diversificazione dei rifiuti già all’interno delle case, almeno relativamente alla separazione dei materiali organici dagli inorganici, ciò che propone il sindaco. Sarebbe anche opportuna l’installazione di contenitori differenziati nelle strade sui quali venga specificato Organico e Inorganico.
Il comune non ha le possibilità economiche di risolvere questo problema autonomamente.
Ci vuole l’intervento del governo centrale attraverso il Plan Dominicana Limpia, lanciato a giugno del 2017 nell’ambito della politica nazionale di trattamento integrale dei residui solidi nei  comuni della Repubblica Dominicana relativamente alla raccolta, al trattamento e alla destinazione finale degli stessi.
Las Terrenas è stata inclusa in questo piano grazie anche agli sforzi del sindaco Alex Garcia. Finora però i risultati si sono limitati a diversi colloqui, a piani di educazione civica e all’arrivo di alcuni macchinari leggeri (tagliaerba, carriole, pale e machete).
Il 14 settembre l’ambasciatore di Francia ha inviato una lettera al Ministero dell’ambiente, al Ministero della Sanità e al Consiglio nazionale per il cambiamento climatico e il meccanismo di Sviluppo pulito.
In questa lettera l’ambasciatore francese, Lopinot, reagisce alla situazione della discarica di Las Terrenas in difesa dei 170 bambini e 26 impiegati della scuola francese di Las Terrenas, dei 600 alunni dell’adiacente Liceo, delle altre scuole e della cittadinanza in generale, sottolineando l’insostenibilità della situazione comporta addirittura che le famiglie non facciano assistere alle lezioni i loro figli per paura che questi possano contrarre malattie del sistema respiratorio il che si è già verificato diverse volte.
L’ambasciatore conclude la sua lettera con queste parole: “Speriamo che possano essere prese delle misure per risolvere questa situazione estremamente dannosa.”
Valerio del Pezzo ritiene molto positivo l’intervento del sig. Lopinot e si augura che ambasciatori di altre nazioni aderiscano a questa causa perché Las Terrenas è una città multiculturale e multietnica dove convivono decine di nazionalità diverse che devono essere tutelate dalle rispettive ambasciate, come quella d’Italia, di Canada, della Svizzera e della Germania.
Al riguardo c’è da dire che l’attivismo dell’ambasciatore di Francia ci è già noto. Ne abbiamo parlato in questo blog in due occasioni. In particolare relativamente all’avviso rivolto ai francesi domiciliati in RD sul rischio dei respingimenti https://comitaliasantodomingo.blogspot.com/2018/03/respingimenti-allaeroporto-ecco-un.htmle anche quando ha affrontato il tema del traffico di Santo Domingohttps://comitaliasantodomingo.blogspot.com/2017/12/traffico-caotico-santo-domingo-ingorghi.html
Una rondine non fa primavera. Questa è la regola principale. Da parte poi del nostro ambasciatore Andrea Canepari, non mi risulta che ci siano stati degli interventi suoi diretti presso le autorità dominicane per risolvere problemi che affliggono la nostra comunità. La sua azione è consona all'interpretazione attuale del ruolo del diplomatico italiano tendente di più a questioni di cooperazione internazionale verso paesi in via di sviluppo, a rapporti economici in generale tra gli stati, mettendo in secondo piano quasi con insofferenza i problemi dei connazionali residenti all'interno della circoscrizione di spettanza e il disbrigo delle pratiche consolari. In una sola occasione un giornalista dominicano gli ha posto una domanda sui costi del permesso di residenza, alludendo a lamentele dell’ambasciata italiana a tale riguardo. Evidentemente il giornalista era male informato. La risposta di Canepari è stata però categorica. Secondo lui si trattava di questioni su cui sono competenti a decidere le autorità dominicane e sulle quali un ambasciatore di una nazione estera non deve intervenire.
La risposta è stata sicuramente giusta, ma, se vista nel contesto della sua gestione di oltre un anno dell’Ambasciata d’Italia di Santo Domingo, non consente di immaginare, salvo gradite smentite, la possibilità da parte sua di interventi allo stile Lopinot.