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mercoledì 26 settembre 2018

Gli scioperi delle organizzazioni dei trasportatori rendono insicure le città



Rivendicazioni che possono anche non essere giustificate ma che originano conflitti che rendono rischiosa la circolazione stradale. Era da tempo che non se ne parlava. Ma queste sono cose che covano sempre nel substrato della vita di ogni giorno e che ogni tanto scoppiano inaspettatamente con feroce violenza.
Le organizzazioni dei trasportatori sono potenti e ben strutturate. Volendo, diventano delle brigate paramilitari bene armate e disposte a tutto. Quando ci sono perturbazioni di questo tipo bisogna andare molto cauti. Del resto se queste lobby non hanno remore di sorta e sono sempre pronte alla guerriglia urbana, la polizia e i militari non scherzano nemmeno e rispondono colpo su colpo senza guardare in faccia a nessuno: gas lacrimogeni, proiettili di gomma e proiettili veri sparati contro i dimostranti oltre agli impallinamenti che sono all’ordine del giorno . Polizia, forze speciali dell’esercito, “cara pintada”, “cimarrones”.
Ricordo scioperi dichiarati in cui a tutela del trasporto pubblico ogni autobus AMET aveva a bordo un “cara pintada” bene armato, impassibile e pronto a sparare con il suo fucile in dotazione alla prima provocazione. Ricordo casi di passeggeri bruciati con bombe Molotov o uccisi dai manifestanti semplicemente perché viaggiavano in autobus che non avevano rispettato lo sciopero.
Tanto per cambiare ieri un “sindacato dei trasportisti” ha messo in atto uno sciopero a sorpresa. Questo ha avuto luogo nonostante l’incontro che contestualmente si svolgeva nel palazzo della presidenza e nonostante dai colloqui fosse stato raggiunto un accordo provvisorio e Fenatrano ha dichiarato di rinunciare allo sciopero.
Queste associazioni non sono mai affidabili e quando scendono sulle strade sono restie a tornarsene a casa. Tant’è che lo sciopero ha avuto in effetti luogo. creando grande disagio sulle strade di Santo Domingo.
Migliaia di persone non hanno potuto accedere ai mezzi di trasporto.

Ci sono anche stati degli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti nel ponte Jacinto Peynado, a Santo Domingo Nord, e nella 27 de Febrero angolo Abraham Lincoln, nel Distretto Nazionale.
In un video che circola nelle reti sociali, è possibile vedere come il traffico viene ostacolato,  non solo dalla manifestazione dei conducenti, ma anche dal fumo causato dai gas lacrimogeni lanciati dalle forze dell’ordine.
Il Ministero della Difesa mantiene attivo il "piano Huron", con il quale è stato disposto lo stato di allarme di  tutti i membri dell'Esercito Nazionale, della Marina e dell'Aviazione Dominicana, al fine di preservare la calma ed evitare il caos.
I disordini continueranno anche domani e non si vedono prospettive per una risoluzione del conflitto. I “sindacati” dei trasportatori esigono una riduzione dei prezzi dei combustibili con percentuali che si aggirano sul 50%.
Difficilmente il governo accederà a queste richieste. Rivedremo quindi sugli autobus dell’AMET e in giro per le strade le forze speciali dell’esercito dominicano che per addestramento e risolutezza non temono confronto nemmeno a livello internazionale.