Sono notizie che non vengono pubblicate dai media:
nei primi 6 mesi del corrente anno, 311 persone hanno deciso di porre fine alle
loro vite secondo il bollettino statistico dell’Osservatorio di Sicurezza
Cittadina che viene coordinato dal Ministero dell’Interno e della Polizia.
La cifra corrisponde
a un incremento di 42 casi rispetto allo stesso periodo del 2017 ed eleva il
tasso di suicidi nazionali a 6,7 casi ogni 100.000 abitanti.
Benché l’avvelenamento e l’impiccagione siano le
modalità più comuni per commissione del suicidio, al terzo posto ci sono coloro
che si lanciano dai ponti.
“Coloro che si lanciano dai ponti purtroppo quasi
sempre hanno successo nel tentativo di togliersi la vita. Sono persone che
vanno di fretta e che si lanciano senza rifletterci”, riferisce Javier Bueno, comandante
generale del corpo dei vigili del fuoco.
Oltre al ponte Duarte si registrano con frequenza
casi nel ponte Francisco del Rosario Sanchez e Juan Bosch. Si tratta di lanci
nel vuoto quasi sempre fatali a causa delle correnti del fiume Ozama. Talvolta
le persone finiscono anche in terra ferma o sul tetto di qualche casa.
I vigili del fuoco del municipio di Santo Domingo Este
hanno un reparto di riscatto terrestre e acquatico specializzato nelle acque
superficiali e profonde composto da 10 agenti che si alternano con turni di
mezza giornata le 24 ore del giorno proprio per intervenire in questi casi di
emergenza.
Il comandante del corpo dei vigili del fuoco è del
parere che si rende necessaria la collocazione di maglie alte che impediscano l’avvicinamento
delle persone al bordo dei ponti. Cita ad esempio il caso del ponte Ramon Matias
Mella che a seguito del tipo di protezione di cui dispone non ha presentato un
numero significativo di suicidi negli ultimi anni.