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martedì 4 settembre 2018

Uragano San Zenón: ieri si sono ricordati 85 anni dal suo passaggio devastante per la città di Santo Domingo



L’uragano San Zenón è entrato a Santo Domingo 85 anni fa, alle due del pomeriggio, il 3 settembre del 1930, colpendo la città con raffiche di vento violente e piogge torrenziali.
Fu uno degli uragani più distruttivi in assoluto nella storia della Repubblica Dominicana perché attraversò il centro della capitale dove a quel tempo la maggior parte delle case era costruita in legno di palma con tetti di zinco.
Lasciò un bilancio di quattromila morti e 20 mila feriti, provocando ingenti danni dappertutto.
La tragedia è stata maggiore a causa del basso livello di istruzione della popolazione, che ha motivato molti a uscire per la strada credendo che il pericolo fosse passato, ignorando che si trovavano nel mezzo dell'occhio dell'uragano, con una calma temporanea. Invece quando meno la gente se lo aspettava c’è stato un successivo ritorno delle raffiche di vento con intensità uguale o addirittura maggiore.
Solo da due settimane si trovava al potere il presidente Rafael Leónidas Trujillo, la cui dittatura sarebbe stata prolungata con la forza della repressione per 30 anni.
Quel pomeriggio grigio, i venti cominciarono ad aumentare, erano forti e persistenti, le famiglie restavano allo scoperto, gli animali volavano sui tetti e svolazzavano in giro come pezzi di carta, gli alberi venivano sradicati e gli scrosci di pioggia non si arrestevano.
All'alba, lo scenario era devastante e traumatico, soprattutto per coloro che avevano dubitato che l’uragano sarebbe arrivato. La popolazione era rimasta incredula davanti agli avvisi meteorologici e la conseguenza di questo scetticismo è stato un maggior numero di vittime e di danni. Le perdite economiche furono ingenti e lasciarono il paese sommerso in una povertà estrema.
I quartieri del Gran Santo Domingo maggiormente devastati furono Villa Duarte, Villa Francisca, Ciudad Nueva e Gazcue.
I cadaveri e i feriti si trovavano sparsi tra le macerie, altri che si erano rifugiati in cisterne furono trovati annegati dalle piogge torrenziali.
Dopo qualche mese i morti diventarono 8.000. Furono sotterrati in gran parte nella Plaza de la Colombina.
La città rimase senza luce, senza acqua e senza alimenti per diverso tempo.
I danni provocati dall'uragano San Zenón vengono ancora ricordati, principalmente a causa del gran numero di vittime e delle condizioni disastrose in cui rimase la città.
Benché San Zenón fosse un uragano di categoria 2 e benché altri uragani di maggiore intensità colpirono il paese nel secolo scorso, come David (1979), di categoria 5, e Georges (1998), di categoria 3, nessuno provocò tanti danni alla città di Santo Domingo come San Zenón.