La traiettoria di Isaac proposta dal Centro
Nazionale degli Uragani di Miami presenta un elevato livello di incertezza. Lo
stesso Centro lo sostiene in ogni bollettino.
Alle ore 17 di oggi martedì percorreva ancora il suo
tragitto lungo il parallelo 14,6 con venti di 110 km/h. La sua velocità di
traslazione è aumentata a 28 km/h e quindi ce lo ritroveremo nella nostra area
prima di quanto pronosticato in precedenza e cioè non più sabato, ma venerdì
pomeriggio.
La buona notizia è che Isaac è stato declassato a
tormenta, mantenendo un’intensità di venti interni di 110 km/h.
La cattiva notizia invece è che si prevede che Isaac
si rafforzi dopo aver attraversato le Piccole Antille.
Le previsioni erano però che si sarebbe indebolito non
ora ma più avanti andando incontro a venti taglienti.
In effetti Isaac è un evento meteorologico fragile
in quanto di piccole dimensioni e non offre più di tanta resistenza agli shear
winds o venti taglienti verticali che sono i principali nemici degli uragani.
Isaac continuerà a indebolirsi prima di arrivare
alle Piccole Antille e una volta varcato l’arcipelago e addentrandosi nel mare
dei Caraibi secondo il Centro di Uragani di Miami si rafforzerà ancora.
È dubbio comunque secondo me che la barriera di alta
pressione continui a condizionare il suo percorso lungo lo stesso parallelo
come ha fatto finora.
Si sa anche che ci sono delle aree di bassa
pressione che potrebbero risucchiare Isaac verso nord.
Portorico e la Repubblica Dominicana non rientrano
nemmeno più nel cono di traiettoria di Isaac, ma i governi si stanno preparando
al peggio.
A Santo Domingo c’è stata oggi una riunione nel
palazzo della presidenza tra Danilo Medina e gli organismi di protezione
civile.
Miami può dire quello che vuole, ma nei Caraibi sono
tutti adulti e vaccinati e conoscono l’imprevedibilità di questi fenomeni
atmosferici.
Nelle Piccole Antille tutti gli allarmi sono già
scattati. Si stanno preparando al passaggio di Isaac previsto per domani
pomeriggio.
Da precisare che anche se Isaac non recuperasse la
forza di uragano e anche se la sua intensità si riducesse ulteriormente e il suo
centro passasse a qualche centinaio di chilometri dal nostro territorio, ci
ritroveremo in ogni caso intense piogge proprio come di recente è successo con
i “resti” di Beryl.