Con un discorso praticamente rivolto a tutta la
nazione l’ex presidente Hipólito Mejía annuncerà la sua candidatura alla
presidenza nelle prossime elezioni del 2020.
La sua gestione di governo nel periodo 2000-2004 è
stata molto negativa dal punto di vista soprattutto della stabilità economica
con una quadruplicazione dei tassi cambiari e un’inflazione senza precedenti.
La sua risposta alle proteste della popolazione non
è mai stata soddisfacente con spesso esternazioni sprezzanti e ironiche tipo: “il
riso è caro? Provate a contare i chicchi che ci sono in una libbra!” Oppure: “Le
uova sono care? Ti pagherò 1000 pesos perché ne faccia uno!”
Contro il principio base del suo partito di allora,
il PRD, cambiò la costituzione per consentire la sua rielezione. La sua
sconfitta elettorale mise da parte il suo partito, che trasformatosi oggi in PRM
non ha smesso comunque di essere il primo partito in assoluto per numero di
elettori. A beneficiare del cambiamento della costituzione è stato però il
PLD che continua a governare dopo quasi 16 anni.
Il periodo della sua presidenza 2000-2004 è
ricordato bene anche dai nostri connazionali che esercitano attività
imprenditoriali. La situazioni nelle dogane era a dir poco caotica.
Invece i connazionali e in genere tutti coloro che
ricevono per un motivo o per l’altro soldi dall’estero gradirebbero un governo
che promuovesse la svalutazione della moneta.
Ci sono poi gli interessi di centinaia di migliaia
di persone al rilevamento dei posti di lavoro pubblici. Ricordiamo che i cambi
di governo consentono il fenomeno “aplanadora” o bulldozer che comporta la
sostituzione di tutti i dipendenti pubblici, circa mezzo milione.
Attualmente quindi viene già seguito con attenzione
l’evolversi della campagna elettorale già in corso. Hipólito Mejía può
ridiventare presidente. Non importa che la sua gestione venga ricordata
negativamente. Come lui stesso sostiene, in politica tutto è possibile e come
diceva Joaquín Balaguer nella Repubblica Dominicana gli ex presidenti hanno
sempre ottime possibilità di venire rieletti.