Ore 5:00 del 24.09. Viene da lontano come tanti, dal
litorale africano. Le sue attuali coordinate sono 9,5-37,4.
Ha già raggiunto la potenza di tormenta e cioè i 65
km/h di velocità dei venti interni. Ed è per questo che gli è stato assegnato
un nome. Su queste cose al Centro
Uragani di Miami non scherzano.
Alle ore 5:00 di oggi invece con una riduzione dei
venti a 55 km/h si era già degradato nuovamente a semplice
depressione.
Avanza lungo il parallelo 10 e quindi 500 km circa
più a sud di Isaac. La sua traiettoria è tangenziale alle coste sudamericane.
Anzi nel cono della previsione è incluso anche il territorio venezuelano.
Si trova in acque calde, favorevoli al suo
rafforzamento, ma dagli ambigui responsi dei guru della meteorologia di Miami potrebbe
dissiparsi addirittura nei prossimi due giorni. La velocità elevata, 39 km/h
non gli consentirebbe di acquisire forza e non si riesce più neanche a
individuare il suo centro.
Invece nella ridda di ipotesi è compresa anche quella
che una barriera di alta pressione lo costringa a rallentare e favorisca quindi
il suo potenziamento.
Seguiremo gli sviluppi di Kirk cercando di
interpretare i pronostici sibillini dei gringos di Miami, la più alta
tecnologia senz’altro, solo i cervelli, quelli umani lasciano a desiderare.
La traiettoria di Kirk, se dovesse continuare a
esistere e sappiamo per esperienza che queste tormente sono dure a morire e che
fanno danni anche dopo morte, include la Repubblica Dominicana tra i suoi
possibili bersagli. È partito da una latitudine insolitamente bassa. Restiamo
in attesa degli eventi. I giornali dominicani ne parlano già. Nel giornale
Diario Libre viene anche pubblicata una mappa dei venti taglienti. Kirk se li
troverebbe nel suo percorso e potrebbero rendere difficile la sua
sopravvivenza. Una volta raggiunte le Piccole Antille i venti taglienti
dovrebbero diminuire insieme alla velocità di traslazione e il rafforzamento di
Kirk potrebbe essere favorito.