Lo si legge oggi in un articolo pubblicato sul Listin Diario in seguito alla recente rivelazione che uno degli organizzatori dell'attentato dell'11 settembre 2011 è stato ospite di un resort della provincia di Puerto Plata poche settimane prima dell'attentato.
"La facilità con cui si può entrare per via aerea,
marittima o terrestre, la buona posizione geografica e la possibilità di
rimanerci senza tante complicazioni e di spostarsi nel territorio senza essere
registrati hanno contribuito a rendere la Repubblica Dominicana un nido per terroristi,
spacciatori, truffatori, mafiosi e criminali di ogni sorta ricercati intensamente
dalle autorità dei loro paesi e da organizzazioni internazionali come
l'Interpol.
Una delle terroriste più ricercate dalla Francia per i
suoi legami con il gruppo che ha ucciso 17 persone nel mese di gennaio 2015 a
Parigi, Hayat Boumedienne, ha fatto visita alla Repubblica Dominicana dove ha
trascorso le sue vacanze, mentre era vigente un mandato di cattura internazionale
nei suoi confronti che la definiva una persona estremamente pericolosa.
Anche Amedy Coulibaly è stato nella Repubblica Dominicana,
un criminale e terrorista islamista francese, seguace di Djamel Beghal, che ha
preso in ostaggio i clienti di un supermercato ebraico nella periferia di
Parigi, uccidendo diverse persone, tra cui otto giornalisti nel gennaio del
2015.
Boumeddiene e Coulibaly sono stati ospiti come marito e
moglie di un resort della Repubblica Dominicana, ed entrambi sono stati collegati
all'attacco alla rivista satirica Charlie Hebdo.
In un rapporto recentemente pubblicato da Listin Diario è
stato rivelato che la provincia di Puerto Plata, ha servito come punto di
raduno per il capobanda degli attacchi terroristici dell'11 settembre a New
York. Poco prima aveva trascorso una settimane nel paese, coordinando e
comunicandosi con gli altri partecipanti al tragico attacco nel quale hanno
perso la vita 2.753 persone.
Nel febbraio 2014, l’Interpol ha catturato circa 20
criminali stranieri ricercati internazionalmente.
Tra i reati all’origine della latitanza di queste persone
erano inclusi il traffico internazionale di droga, l’omicidio, la truffa, il riciclaggio,
la rapina e la violazione sessuale."