Con una guerra devastante nei principali granai del
mondo, Russia e Ucraina, la sicurezza alimentare è in pericolo per il mondo nel
breve termine.
Se le nazioni avevano già sopportato gli impatti dei
rialzi dei prezzi di cereali, fertilizzanti e materie prime durante la pandemia
di Covid, il quadro ora appare aggravato dalla guerra e dagli alti e bassi del
mercato petrolifero.
Una panoramica esplicita ma inquietante per la
Repubblica Dominicana è offerta oggi dal rappresentante locale
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura,
Rodrigo Castañeda.
Anche la Banca interamericana di sviluppo e altre
entità che osservano i mercati mondiali coincidono con il loro focus su queste
aspettative.
Per quanto sembrino chiare le cose, non c'è altra
alternativa per il governo che dare un maggiore impulso alla produzione
alimentare del Paese, fondamentalmente quella generata dall'agricoltura.
Con un milione di dominicani che hanno patito la
fame durante la pandemia e la povertà intensificata dagli impatti di quella
calamità, il prevedibile deficit di cereali, forniture e altri materiali che la
situazione di guerra russo-ucraina causerà renderà ancora più grave la crisi.
I programmi di assistenza sociale, gli incentivi per
i produttori, la creazione di mercati popolari per la vendita di questi
alimenti a prezzi accessibili e la riduzione delle tasse sui prodotti che il
mercato locale non fornisce adeguatamente sono le alternative più praticabili
per il momento.