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martedì 15 marzo 2022

La difesa dell'italiano Padovani considera la sua detenzione ingiusta e nega che si tratti di abusi sessuali in un orfanotrofio

 



La misura coercitiva è stata emessa nei confronti dell'italiano e di un’altra dominicana responsabile dell'orfanotrofio Progetto Esperanza di Monte Plata per un reato diverso da stupro e abuso sessuale, assicura la difesa tecnica dei detenuti.

Gli avvocati dell'italiano Francesco Padovani e della dominicana Rosanna Andújar, entrambi responsabili dell'orfanotrofio Progetto Esperanza di Monte Plata, hanno assicurato che sono fissati tre mesi di custodia cautelare, ma non per abusi sessuali su minori, come erroneamente riportato in una nota della stampa rilasciata da un presunto pubblico ministero identificato come Olga Dina Llaverías.

Questo eventuale funzionario “sarà presentato da noi al Consiglio del Pubblico Ministero affinché risponda degli abusi commessi", si legge in una dichiarazione che i difensori hanno rilasciato "Cercano di distruggere il morale di un difensore degli adolescenti".

La difesa tecnica di Francesco Padovani ha ritenuto una canagliata che un rappresentante del Pubblico Ministero abbia inviato un comunicato ai media dichiarando che al suo cliente era stata imposta una misura coercitiva di tipo criminale e che detto pm abbia indicato un capo di accusa diverso», alludendo al fatto che gli accusati di violenza sessuale sono altri minori e non i responsabili dell'orfanotrofio, come si legge nel documento ufficiale del Pubblico Ministero.

Robinson Reyes, avvocato dei due imputati, ha ritenuto "tale azione come vergognosa e ha dichiarato che presenterà formale denuncia alla Procura generale non solo per la ritrattazione da  parte del pubblico ministero ma anche per l'adozione delle sanzioni appropriate nei suoi confronti."

Negligenza, non violazione

Si precisa che Francesco Padovani e Rosanna Andújar sono stati effettivamente posti in custodia cautelare, ma per presunta violazione dell'articolo 351, numero 2, che stabilisce: “Si considerano colpevoli di abbandono e maltrattamenti a bambini e adolescenti, e la pena prevista per questo è da 1 a 5 anni di reclusione, il padre o la madre o le persone che hanno a loro carico qualunque bambino, bambina o adolescente, ai quali non viene prestata l'attenzione, l'affetto, la vicinanza o la correzione sufficiente, consentendo o incitando l’esecuzione di atti pregiudizievoli per la loro salute psichica o morale”.

L'avvocato Reyes ha assicurato che i suoi assistiti "non hanno maltrattato, abbandonato o incitato ad atti che pregiudicano il corretto sviluppo degli adolescenti affidati alle loro cure e che l'ultima valutazione effettuata da CONANI su Progetto Esperanza gli ha assegnato un punteggio di 98 punti. su cento".

Conclude descrivendo la reclusione di entrambi come "ingiusta" e sostenendo che, "se la paternità o la maternità irresponsabili venissero sanzionate in questo Paese, le carceri sarebbero piene di padri e madri che abbandonano e maltrattano i propri figli e non sarebbero necessarie le ONG che, come Progetto Esperanza, sono un faro di luce per i giovani adolescenti che hanno iniziato ad assumere droghe o ad avere rapporti sessuali in tenera età"