La misura coercitiva è stata emessa nei confronti
dell'italiano e di un’altra dominicana responsabile dell'orfanotrofio Progetto
Esperanza di Monte Plata per un reato diverso da stupro e abuso sessuale,
assicura la difesa tecnica dei detenuti.
Gli avvocati dell'italiano Francesco Padovani e
della dominicana Rosanna Andújar, entrambi responsabili dell'orfanotrofio
Progetto Esperanza di Monte Plata, hanno assicurato che sono fissati tre mesi
di custodia cautelare, ma non per abusi sessuali su minori, come erroneamente
riportato in una nota della stampa rilasciata da un presunto pubblico ministero
identificato come Olga Dina Llaverías.
Questo eventuale funzionario “sarà presentato da noi
al Consiglio del Pubblico Ministero affinché risponda degli abusi commessi",
si legge in una dichiarazione che i difensori hanno rilasciato "Cercano di
distruggere il morale di un difensore degli adolescenti".
La difesa tecnica di Francesco Padovani ha ritenuto una
canagliata che un rappresentante del Pubblico Ministero abbia inviato un
comunicato ai media dichiarando che al suo cliente era stata imposta una misura
coercitiva di tipo criminale e che detto pm abbia indicato un capo di accusa
diverso», alludendo al fatto che gli accusati di violenza sessuale sono altri
minori e non i responsabili dell'orfanotrofio, come si legge nel documento
ufficiale del Pubblico Ministero.
Robinson Reyes, avvocato dei due imputati, ha
ritenuto "tale azione come vergognosa e ha dichiarato che presenterà
formale denuncia alla Procura generale non solo per la ritrattazione da parte del pubblico ministero ma anche per
l'adozione delle sanzioni appropriate nei suoi confronti."
Negligenza, non violazione
Si precisa che Francesco Padovani e Rosanna Andújar
sono stati effettivamente posti in custodia cautelare, ma per presunta
violazione dell'articolo 351, numero 2, che stabilisce: “Si considerano
colpevoli di abbandono e maltrattamenti a bambini e adolescenti, e la pena
prevista per questo è da 1 a 5 anni di reclusione, il padre o la madre o le
persone che hanno a loro carico qualunque bambino, bambina o adolescente, ai
quali non viene prestata l'attenzione, l'affetto, la vicinanza o la correzione
sufficiente, consentendo o incitando l’esecuzione di atti pregiudizievoli per
la loro salute psichica o morale”.
L'avvocato Reyes ha assicurato che i suoi assistiti
"non hanno maltrattato, abbandonato o incitato ad atti che pregiudicano il
corretto sviluppo degli adolescenti affidati alle loro cure e che l'ultima
valutazione effettuata da CONANI su Progetto Esperanza gli ha assegnato un punteggio
di 98 punti. su cento".
Conclude descrivendo la reclusione di entrambi come
"ingiusta" e sostenendo che, "se la paternità o la maternità
irresponsabili venissero sanzionate in questo Paese, le carceri sarebbero piene
di padri e madri che abbandonano e maltrattano i propri figli e non sarebbero
necessarie le ONG che, come Progetto Esperanza, sono un faro di luce per i
giovani adolescenti che hanno iniziato ad assumere droghe o ad avere rapporti
sessuali in tenera età"