Su Damiano Segarelli c’è qualcosa in rete che dovrebbe far capire
tutto del connazionale: innanzitutto il motivo per il quale è arrivato qui con
soldi. In secondo luogo il motivo per cui è così restio a tornare in Italia. In
terzo luogo il motivo per cui l’ambasciata non può rilasciargli il passaporto.
Comunque il documento di viaggio lo può avere, si chiama ETD e serve solo per
ritornare in Italia. Probabilmente il Segarelli faceva affidamento sulla
generosità dei connazionali, non per niente ha riportato nell’articolo del
Listin Diario il suo numero di telefono.
Questo è l’articolo pubblicato nel luglio del 2016 sul
Gazzettino Vesuviano:
“Napoli, frode da 48 mln di euro: 32 indagati nell’operazione
“Vip”
Frode fiscale da oltre 48 milioni di euro nel commercio di
prodotti informatici ed elettronici: è scattata questa mattina l’operazione
“Vip” della guardia di finanza. Risultano indagati, nell’ambito del
procedimento, 32 persone raggiunte da un’ordinanza di misure cautelari emessa
dal gip di Napoli ed eseguita dai militari, guidati dai comandanti Giuseppe
Salerno ed Emilio Vitale.
L’operazione è il frutto di
indagini complesse che hanno consentito di individuare un’associazione a
delinquere, con base a Napoli e nell’hinterland laziale, finalizzata
all’evasione tributaria attraverso il meccanismo della cosiddetta “frode
carosello”. Il sodalizio sarebbe capeggiato da Vincenzo Porpora.
Secondo le indagini, nel
periodo dal 2009 al 2013, l’architettura dell’associazione prevedeva la
produzione di un vorticoso giro di fatture per operazioni inesistenti per
centinaia di milioni di euro utilizzando una filiera di società articolata su
tre livelli.”