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sabato 26 marzo 2022

Damiano Segarelli e le sue “pendenze” in Italia

 



Su Damiano Segarelli c’è qualcosa in rete che dovrebbe far capire tutto del connazionale: innanzitutto il motivo per il quale è arrivato qui con soldi. In secondo luogo il motivo per cui è così restio a tornare in Italia. In terzo luogo il motivo per cui l’ambasciata non può rilasciargli il passaporto. Comunque il documento di viaggio lo può avere, si chiama ETD e serve solo per ritornare in Italia. Probabilmente il Segarelli faceva affidamento sulla generosità dei connazionali, non per niente ha riportato nell’articolo del Listin Diario il suo numero di telefono.

Questo è l’articolo pubblicato nel luglio del 2016 sul Gazzettino Vesuviano:

“Napoli, frode da 48 mln di euro: 32 indagati nell’operazione “Vip”

Frode fiscale da oltre 48 milioni di euro nel commercio di prodotti informatici ed elettronici: è scattata questa mattina l’operazione “Vip” della guardia di finanza. Risultano indagati, nell’ambito del procedimento, 32 persone raggiunte da un’ordinanza di misure cautelari emessa dal gip di Napoli ed eseguita dai militari, guidati dai comandanti Giuseppe Salerno ed Emilio Vitale.

L’operazione è il frutto di indagini complesse che hanno consentito di individuare un’associazione a delinquere, con base a Napoli e nell’hinterland laziale, finalizzata all’evasione tributaria attraverso il meccanismo della cosiddetta “frode carosello”. Il sodalizio sarebbe capeggiato da Vincenzo Porpora.

Secondo le indagini, nel periodo dal 2009 al 2013, l’architettura dell’associazione prevedeva la produzione di un vorticoso giro di fatture per operazioni inesistenti per centinaia di milioni di euro utilizzando una filiera di società articolata su tre livelli.”