Cerca nel blog

giovedì 17 marzo 2022

I comites sono diventati centri di potere e ci sono risse continue





Il nostro connazionale Ivo Bellaccini ha descritto in poche ed efficaci parole la situazione creatasi con i Comites in generale, compreso anche il nostro: “I COMITES SONO DIVENTATI CENTRI DI POTERE E CI SONO RISSE CONTINUE. MEGLIO ABOLIRLI E DARE I SOLDI ALLE AMBASCIATE PER AIUTARE CHI STA MALE”.

La politica all'estero langue a seguito della drastica riduzione delle cariche parlamentari e, quindi, si afferra a quel che può, ad esempio ai Comites. In realtà non ci sarebbe senso in questo. Si tratta pur sempre di un’istituzione prevista per fare da interfaccia tra comunità italiana e ambasciata del posto. Non ha scopo di lucro e non è prevista alcuna remunerazione per i suoi membri. A rigor di logica solo chi ha una forte vocazione al servizio si dovrebbe candidare per far parte di un Comites.

Invece, c'è tanto in palio! Incominciamo a parlarne tra di noi tanto per venire a conoscenza delle cose, ma non sarà nel presente articolo che esauriremo il tema. Questo è solo l’inizio.

A quanto pare ci sono dei benefici nella gestione del piccolo potere di un Comites. È questo il motivo delle risse, soprattutto di quella esistente da noi nella Repubblica Dominicana.

La panoramica dalle nostre parti è la seguente. Osserviamo in primo luogo che il MAIE ha vinto le elezioni del 3 dicembre 2021. Ha la maggioranza con 7 membri su 12 e intende gestire il Comites Santo Domingo fondamentalmente da solo.

Questa è una prima contraddizione. Servono tutti e 12 membri dell'istituzione per garantire un servizio alla comunità.

In secondo luogo nella Repubblica Dominicana da sempre c'è il business delle “importazioni” di italiani che mollano tutto e si trasferiscono. Un business molto lucrativo per i professionisti in particolare e per i proprietari di attività gastronomiche e immobili.

I connazionali “importati”, ovvero convinti ed entusiasmati a prendere la decisione di emigrare, arrivano con i soldi in mano, merce rara da queste parti, e alcuni professionisti ci sguazzano. Esiste una struttura ben organizzata con le reti sociali da piattaforma e con al loro interno una schiera di influencer.

Da quanto precede non si può negare l’evidenza di un conflitto di interessi dei professionisti che fanno parte del Comites. Questo è stato fatto notare dai membri dell’opposizione e, tra questi, due, quelli esercitanti professioni, si sono dimessi. Inoltre il senatore Giuseppe Visca ha abbandonato la maggioranza chiedendo ai professionisti all’interno della stessa di riconoscere l’esistenza del conflitto di interessi e di rinunciare.

Di fatto, la presidente del Comites, Diana Spedicato, nell’ultima assemblea ha proposto una commissione che avrebbe dovuto prestare anche assistenza agli italiani che intendono radicarsi nella Repubblica Dominicana.  

A molti, la finalità di tale commissione potrebbe sfuggire, ma non a chi da anni conosce questo business e ha cercato in qualche modo di limitarlo. Per esempio, a suo tempo, io personalmente ho chiesto agli influencer attivi nel business, numerosi nelle reti sociali, di avvertire gli italiani desiderosi di emigrare nella Rep. Dominicana che qui è necessario avere la residenza per svolgere un'attività lucrativa.

Mollare tutto e venire nella Rep. Dominicana con i risparmi della vita per impinguare le tasche di pseudo-professionisti che ispirano in qualche modo fiducia, ad esempio, facendo parte di un comites, per dover rimpatriare alla fine dell’avventura con una mano davanti e una dietro non è il massimo. Ma non è finita qui. C’è ancora tanto da dire… Alla prossima puntata!