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domenica 20 marzo 2022

L’Ufficio di Porto Rico in RD prepara il database per dare lavoro ai dominicani

 



Sono richiesti tra gli altri muratori, carpentieri, installatori di pavimenti, capomastri ed elettricisti.

L'Ufficio del governo di Porto Rico nella Repubblica Dominicana ha riferito ieri che pubblicherà a breve i requisiti e le linee guida da seguire per coloro che sono interessati a lavorare sulla ricostruzione dell'isola.

L'informazione è legata all'interesse suscitato tra i dominicani che vogliono lavorare nei settori richiesti, come l'edilizia e il settore elettrico, dopo l'annuncio da parte delle autorità portoricane di essere alla ricerca di manodopera dominicana, soprattutto per il settore edile.

L'Ufficio del governo di Porto Rico ha ricevuto chiamate dai lavoratori e ha iniziato a creare un database con le loro informazioni.

Ha messo a disposizione degli interessati il ​​numero di telefono 809-549-6363 e l'e-mail info@puertorico.org.do "in modo che possano comunicare con noi, quindi li inseriamo nel nostro database e quando avremo maggiori informazioni, oltre a pubblicarle nei nostri social, invieremo una mail di massa a coloro che si sono registrati”.

L'account Facebook è Oficina de Puerto Rico en República Dominicana.

L'offerta di lavoro arriva dopo aver ricevuto circa 85 miliardi di dollari da fondi federali per ricostruire l'isola devastata dai fenomeni naturali. Sono richiesti tra gli altri muratori, carpentieri, installatori di pavimenti, capomastri ed elettricisti.

Il direttore esecutivo dell'Ufficio di Porto Rico nella Repubblica Dominicana, Nelson Torres Martínez, ha affermato in un'intervista che si tratta di un invito aperto alle aziende dominicane e che stanno dialogando con questo settore.

Lo stato libero associato di Porto Rico ha una popolazione di circa 3,2 milioni di abitanti, dopo che il 3-4% si è trasferito in altri stati degli Stati Uniti a causa della distruzione causata dagli uragani Irma e María e dai terremoti più recenti.

Per quanto riguarda i dominicani, si stima che vi risiedano circa 300.000, la maggior parte senza uno status migratorio definito. Quest'ultimo gruppo non qualificherebbe per l'offerta di lavoro del governo.