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lunedì 28 marzo 2022

I dominicani i cui viaggi illegali sono falliti per l’intervento delle autorità affermano che alla prima occasione ci riproveranno

 



Si sente dire da chi vuole  raggiungere Porto Rico ad ogni costo che “nel Paese la maggioranza si ammazza di lavoro e non progredisce niente.

L'alto livello di disoccupazione, l'abbandono scolastico e le poche opportunità che esistono nel comune di Sabana  de la Mar, nella provincia di Hato Mayor e in El Seibo, hanno indotto i cittadini a rischiare la vita in viaggi illegali.

Le traversate clandestine, dove molte persone perdono la vita, vengono effettuate su barche conosciute come "yolas", con poca sicurezza di navigazione e in cui alcune persone vedono solo un'opportunità per ottenere "una vita migliore" sull'isola di Porto Rico.

In Hato Mayor e in El Seibo è sempre più frequente vedere un cittadino che, per disperazione di non trovare un lavoro o per non avere la possibilità di seguire un corso tecnico per assicurarsi il proprio futuro, preferisce pagare qualsiasi prezzo per provare ad attraversare i 128 chilometri di mare che separano la Repubblica Dominicana dalla cosiddetta "Isla del Encanto", in barche da pesca artigianali con l'illusione di realizzare il sogno americano.

I viaggi in yola stanno diventando sempre più frequenti nelle province della regione orientale e ciò è dovuto al fatto che molte persone, non avendo una sicura fonte di reddito, preferiscono avventurarsi in una barca per vedere se "la loro fortuna cambia".

Circa ogni tre mesi si verificano uno o due naufragi. Ci sono stati viaggi con oltre 100 persone che volevano raggiungere l'isola vicina.

“Per la zona orientale abbiamo molti casi, due e tre volte al mese, soprattutto da Sabana de la Mar e dal comune di Miches. La Marina li intercetta il più delle volte  con le barche d'ispezione che pattugliano tutta la zona.”