L'ambasciata ha prontamente risposto alla pubblicazione del Listin Diario che aveva riportato le dichiarazioni del connazionale Damiano Segarelli. Ecco il testo tradotto dell'articolo.
L'Ambasciata d'Italia a Santo Domingo risponde al
cittadino italiano
Dopo una denuncia che il cittadino italiano Damiano
Segarelli ha presentato con questo mezzo (Listín Diario), in merito alle
condizioni di calamità riscontrate nella Repubblica Dominicana e alla
conservazione dei suoi documenti di viaggio da parte della Dirección de Migración,
per rimpatriare, l'Ambasciata d'Italia a Santo Domingo, ha inviato un documento
a Listín Diario smentendo quanto dichiarato da Segarelli.
Secondo questa lettera, l'Ambasciata d'Italia si era
interessata alla situazione di Segarelli, quando ha chiesto aiuto per problemi
economici e familiari.
“Nel quadro della legge italiana, abbiamo offerto al
Sig. Segarelli un aiuto adeguato, ma l'uomo l'ha rifiutato. Oltre al suo
problema di salute, siamo riusciti a fornirgli i soldi necessari per
l'intervento chirurgico e il biglietto aereo per il rimpatrio", si legge
nella lettera.
Tuttavia, secondo loro, Segarelli avrebbe informato
l'Ambasciata di aver ricevuto denaro dall'Italia e di aver subito l'operazione
senza avvertirla e ha anche rifiutato il biglietto aereo.
L'articolo pubblicato dal Listín Diario indica che
Segarelli ha un debito di 40mila pesos che gli impedisce di partire, ma tale
importo è dovuto allo Stato dominicano, alla Direzione generale della
Migrazione in quanto rimasto
irregolarmente per sette anni in territorio dominicano.
L'Ambasciata ha anche riferito che Segarelli ha
perso i suoi documenti e il suo passaporto e questi non possono essere rilasciati
a causa di una sua "posizione pendente con l'Italia".
Nonostante ciò, nella lettera indirizzata al
direttore del Listín Diario Miguel Franjul, l’ambasciata ribadisce la sua
proposta di fornire una soluzione affinché possa lasciare il Paese con un
"documento ufficiale provvisorio, rilasciato a titolo gratuito" e
solo per casi di emergenza che gli permetta di rientrare senza alcun problema
in Italia.
"Tutte le informazioni che comunichiamo in
questa lettera sono verificabili - sempre nel rispetto della normativa italiana
e dell'Unione Europea in materia di protezione dei dati - e corrispondono ad atti
ufficiali, posta, ecc., conservati presso questa ambasciata. L'interessato può,
se lo desidera, rinunciare alla tutela della tua privacy autorizzarci a
pubblicare tutti i dati di cui disponiamo sul caso", concludono.