Sembrava fatta per Draghi. Super Mario era in pole position. Un mio amico però soleva dire che “guta cavat lapidem”, la goccia scava la pietra. E deve essere successo qualcosa del genere. Il presidente uscente, Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi sono figure logorate. Per il secondo le querele che vengono presentate in questi giorni dai cittadini in tutte le procure d’Italia non si contano. Il primo poi non ha svolto evidentemente la sua funzione di Garante della Costituzione, questo l’abbiamo capito tutti anche chi non se ne intende di legge.
Prima dell’elezione del Presidente della Repubblica vigeva il principio che “contro la forza ragion non vale”, ma tutto a un tratto i nodi sono venuti al pettine.
Un prepotente come Draghi può solo sperare di continuare a essere premier ancora per poco e poi affrontare tutte le accuse che gli vengono fatte e pagare se del caso.
Il suo karma sarà proprio quello di non godersi durante la vecchiaia le immense ricchezze racimolate negli anni trascorsi come fedelissimo dell’élite finanziaria.
Un soldato è un soldato e deve sacrificarsi per la causa. Se poi si tratta di un mercenario può essere messo da parte senza tanti complimenti.
Queste sono le antiche regole che forse rimarranno ancora in vigore per molti anni.