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mercoledì 26 gennaio 2022

L’economía non cede all'omicron


L’aumento delle infezioni da omicron ha acceso un dibattito nazionale sulle misure per affrontarlo. Il ministro della Salute pubblica ha lanciato un’allerta epidemiologica e il Presidente della Repubblica ha stanziato 1.500 milioni di RD$ per medicinali contro l’influenza e l’omicron, sottolineando che è impossibile e non necessario fare ritorno al coprifuoco.

Il problema non va politicizzato, la situazione va gestita con maturità, adottando le misure del caso e soppesando la complessità dei fattori che incidono sul tessuto economico e sociale del Paese, rispetto ai quali è giusto riconoscere la ripresa della produzione nazionale con una crescita del PIL, lo scorso anno, del 10,7%, e un turismo che a dicembre è cresciuto del 17% rispetto al 2019.

Ciò suggerisce che non si deve ritornare a misure come confinamento, coprifuoco, stato di emergenza se si conferma che la pandemia sta diventando una malattia infettiva-contagiosa endemica, come è successo con altri virus.

L’omicron si sta diffondendo a una velocità mai registrata prima da altre varianti di COVID-19. Il numero, in valore assoluto, dei contagi registrati giornalmente nell’ultimo mese e mezzo, ha battuto una lunga lista di record.

In molti paesi europei ogni giorno si registra un nuovo record di infezioni.

In America Latina le eccezioni a questa crescita sono poche e la Repubblica Dominicana non è una di queste.

Il fatto che omicron non richieda il ricorso a misure eccezionali si deduce anche dall’osservazione che la sua diffusione non ha comportato un aumento della letalità sebbene abbia aumentato i ricoveri, compresi quelli dei vaccinati, per l’evidente incapacità di qualsiasi vaccino di garantire un’immunità totale.

In tale situazione, si può solo supporre che la pandemia stia diventando endemica e come tale va affrontata. Ciò significa ricorrere a misure che consentano un ritorno alla normalità in tutti i possibili aspetti sociali, senza che ciò comporti dimenticare che, in presenza di una grave malattia endemica, devono essere prese le dovute precauzioni.

Assumere che la vita sociale sia normalizzabile è fondamentale per mantenere attiva l’economia del Paese sia a livello interno che internazionale.

Normalizzare non significa tornare alle stesse condizioni di prima, come se l’epidemia endemica non esistesse.

Questo porta inevitabilmente a considerare il problema della scuola, una questione solo marginalmente epidemiologica, poiché definisce il futuro del Paese.

C’è una chiara differenza tra una pandemia inaspettata e una endemica. La prima richiede misure eccezionali, la seconda semplicemente normali decisioni politiche.