Quanto è italiano un partito come il MAIE i cui vertici stentano a parlare italiano e che si rivolgono ai loro elettori in spagnolo? Quanto è importante per l’Italia avere milioni di cittadini che non conoscono la lingua di Dante e che aspirano soltanto al rinnovo del passaporto? Mi auguro che venga vietato ai politici che si candidano all’estero di rivolgersi agli elettori in una lingua diversa dall’Italiano e che si imponga la conoscenza della nostra lingua a chiunque intenda esercitare il suo diritto di voto. Mi auguro anche che la cittadinanza per sangue non superi due generazioni. Per la verità qualcosa è stato fatto nel governo gialloverde nel quale il presidente del MAIE, l’italo-argentino Ricardo Merlo era sottosegretario agli esteri. Chi vuole acquisire la nostra cittadinanza per matrimonio deve ora superare l’esame di italiano. Una decisione giusta di Salvini, contraria a quanto va predicando Merlo, che in fondo è contato come il due di picche sempre, ora ed allora e che ha sempre ricorso per la promozione politica sua e del MAIE al millantamento. Chissà, più avanti potremo anche imporre un’approfondita conoscenza dell’italiano anche ai vertici del MAIE. Non sarebbe una cattiva idea!