Con le forti piogge che sono cadute nel paese nelle
ultime due settimane, è necessario accelerare i piani per prevenire ulteriori
infezioni da dengue e malaria nell'immediato futuro.
Gli allarmi sono scattati quando si è appreso che,
nelle prime sei settimane dell'anno, si è registrato un aumento dei casi pari
al 147 per cento rispetto a quelli dello stesso periodo del 2021.
Si tratta di un indicatore che la dengue, oggi,
mostra il potenziale per espandersi come focolaio, come è successo nei cicli
precedenti, poiché si stanno verificando tutte le condizioni favorevoli alla
sua diffusione.
La zanzara che lo diffonde, pungendo l'uomo, è
l'Aedes aegypti, e incuba e si riproduce nell'acqua immagazzinata. Controllare
i loro siti di riproduzione è una priorità assoluta in questo momento.
Occorre pertanto coinvolgere le autorità sanitarie e
i cittadini, affinché tutti possano intervenire nelle attività di fumigazione dei
luoghi dove i contagi sono stati maggiori.
Durante la pandemia, l'assistenza sanitaria si è concentrata
sul Covid, e forse questo è stato uno dei motivi per cui sono state lasciate in
secondo piano campagne specifiche contro la dengue, la malaria e altre malattie
trasmesse da vettori.
Ora che la pandemia da covid-19 è praticamente
finita, le energie preventive devono essere dirette al controllo della dengue,
che provoca disturbi che di solito sono molto aggressivi nei confronti dei
bambini e degli adulti vulnerabili.