Prosegue la commemorazione dei 120 anni di relazioni
diplomatiche tra l’Italia e la Repubblica Dominicana. Si tratta di un impegno
annunciato già dal capo missione Spadavecchia, suggerito e sostenuto dalla
gestione uscente della Farnesina e puntualmente attuato dall’ambasciatore
Andrea Canepari.
Lo sforzo profuso dalla nostra ambasciata è lodevole.
La celebrazione del 120esimo anniversario dell’instaurazione
dei rapporti diplomatici tra entrambi i paesi riveste sicuramente grande
importanza.
Sono previsti 120 eventi da organizzare e attuare in un
anno.
Recentemente è stato realizzato uno di questi eventi
commemorativi a Montecristi nel nord della Repubblica. È lì che Cristoforo
Colombo mise piede per la prima volta nell’isola, dopo che la Santa Maria, la sua
nave ammiraglia andò distrutta. Ed è lì che sorse il primo villaggio europeo
costruito con i resti della Santa Maria e destinato a ospitare i membri dell’equipaggio
che non avrebbero potuto trovare posto nelle altre due navi per il ritorno.
Al riguardo fece riferimento nel suo discorso a Montecristi
lo storico dominicano Euclides Gutiérrez Félix che ha precisato che “nella zona
di Cabo Haitiano gli aborigeni della nostra isola hanno dimostrato il loro
coraggio distruggendo il forte La Navidad costruito dagli spagnoli, con
dotazione militare lasciata da Colombo al suo ritorno in Spagna.
Quando Colombo fece ritorno all’isola si trovò con il
forte incendiato e distrutto e tutta la dotazione militare morta.
Questo avvenimento è da considerare la prima insurrezione
militare di America compiuta dagli aborigeni della Hispaniola.”
Lo storico Euclides Gutiérrez Félix si è riferito anche
alla storia più recente, omettendo quasi due secoli di partecipazione italiana
agli eventi politici e bellici dominicani e affrontando il tema di Ilio Capozzi:
“La storia più recente ci propone italiani come Ilio
Capozzi che hanno sacrificato le loro vite per combattere per la libertà e la
sovranità del popolo dominicano nella Rivoluzione di Aprile del 1965, guidata
dal Colonnello Francisco Alberto Caamaño e da Rafael Fernández Domínguez.”
Ecco che ricompare la figura dell’italiano Ilio Capozzi
che nel 1965 si distinse nella “Guerra de Abril” combattendo a favore dell’esercito
costituzionalista e contrastando insieme agli oltre 100 sommozzatori “hombres
rana” da lui stesso addestrati l’invasione americana.
Ilio Capozzi ha
scritto una pagina importante della storia dominicana e viene ricordato per il
suo eroismo e per il fatto che era italiano. Un sommozzatore della Seconda
Guerra Mondiale che si distinse in diverse imprese belliche tra cui anche
l’affondamento di una flotta inglese nel porto di Gibilterra. Finita la guerra
si dedicò all’attività di istruttore militare. Arrivò nella Repubblica
Dominicana nel 1956 dopo essere stato diversi anni in Algeria. Venne ingaggiato
per la fondazione del corpo dei sommozzatori o uomini rana.
Prima di perdere la sua vita il 19 maggio 1965 nell’impresa
temeraria di occupare il palazzo della presidenza, Capozzi telefonò in
ambasciata ed ebbe un colloquio con l’ambasciatore italiano del tempo, a
conclusione del quale le sue parole furono le seguenti: “L’uomo non sa quando
né dove nasce, ma può decidere quando e perché morire”!
Noi non sappiamo niente di Ilio Capozzi, come lo chiama
Euclides Gutiérrez Félix, ma si chiamava così oppure il suo nome era Ilio
Capocci o ancora Illio Capocci?
Più volte si è pensato a intestare una via a suo nome.
Alle amministrazioni comunali mancano però dati su questo nostro connazionale,
dove e quando è nato. Sapere come si chiamava esattamente e conoscere il luogo
e la data di nascita sarebbe già qualcosa di molto importante nella
ricostruzione della biografia di questo protagonista indiscusso della Guerra de Abril
che verrà sempre menzionato nei libri di storia dominicani e i cui resti riposano
in una tomba del Cimitero di Ciudad Colonial.
Ilio Capozzi: sarebbe bene in occasione di questa
commemorazione dei 120 anni di relazioni diplomatiche rivelare qualcosa di più
sull’identità di questo personaggio italiano che verrà sempre ricordato nella
storia dominicana. Basterebbe rispolverare gli archivi pluricentenari della
nostra ambasciata. Chissà se è possibile?
https://comitaliasantodomingo.blogspot.com/2017/11/ilio-capocci-e-la-battaglia-del-puente.html
https://comitaliasantodomingo.blogspot.com/2017/11/illio-capocci-leroe-italiano-caduto-per.html
https://comitaliasantodomingo.blogspot.com/2017/10/un-colonnello-italiano-tra-i.html
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