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giovedì 27 settembre 2018

Il colonnello Ilio Capozzi: un personaggio storico importante che viene ricordato negli eventi della celebrazione dei 120 anni di relazioni diplomatiche italo-dominicani.




Prosegue la commemorazione dei 120 anni di relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Repubblica Dominicana. Si tratta di un impegno annunciato già dal capo missione Spadavecchia, suggerito e sostenuto dalla gestione uscente della Farnesina e puntualmente attuato dall’ambasciatore Andrea Canepari.
Lo sforzo profuso dalla nostra ambasciata è lodevole.
La celebrazione del 120esimo anniversario dell’instaurazione dei rapporti diplomatici tra entrambi i paesi riveste sicuramente grande importanza.
Sono previsti 120 eventi da organizzare e attuare in un anno.
Recentemente è stato realizzato uno di questi eventi commemorativi a Montecristi nel nord della Repubblica. È lì che Cristoforo Colombo mise piede per la prima volta nell’isola, dopo che la Santa Maria, la sua nave ammiraglia andò distrutta. Ed è lì che sorse il primo villaggio europeo costruito con i resti della Santa Maria e destinato a ospitare i membri dell’equipaggio che non avrebbero potuto trovare posto nelle altre due navi per il ritorno.
Al riguardo fece riferimento nel suo discorso a Montecristi lo storico dominicano Euclides Gutiérrez Félix che ha precisato che “nella zona di Cabo Haitiano gli aborigeni della nostra isola hanno dimostrato il loro coraggio distruggendo il forte La Navidad costruito dagli spagnoli, con dotazione militare lasciata da Colombo al suo ritorno in Spagna.
Quando Colombo fece ritorno all’isola si trovò con il forte incendiato e distrutto e tutta la dotazione militare morta.
Questo avvenimento è da considerare la prima insurrezione militare di America compiuta dagli aborigeni della Hispaniola.”
Lo storico Euclides Gutiérrez Félix si è riferito anche alla storia più recente, omettendo quasi due secoli di partecipazione italiana agli eventi politici e bellici dominicani e affrontando il tema di Ilio Capozzi:
“La storia più recente ci propone italiani come Ilio Capozzi che hanno sacrificato le loro vite per combattere per la libertà e la sovranità del popolo dominicano nella Rivoluzione di Aprile del 1965, guidata dal Colonnello Francisco Alberto Caamaño e da Rafael Fernández Domínguez.”
Ecco che ricompare la figura dell’italiano Ilio Capozzi che nel 1965 si distinse nella “Guerra de Abril” combattendo a favore dell’esercito costituzionalista e contrastando insieme agli oltre 100 sommozzatori “hombres rana” da lui stesso addestrati l’invasione americana.
Ilio Capozzi  ha scritto una pagina importante della storia dominicana e viene ricordato per il suo eroismo e per il fatto che era italiano. Un sommozzatore della Seconda Guerra Mondiale che si distinse in diverse imprese belliche tra cui anche l’affondamento di una flotta inglese nel porto di Gibilterra. Finita la guerra si dedicò all’attività di istruttore militare. Arrivò nella Repubblica Dominicana nel 1956 dopo essere stato diversi anni in Algeria. Venne ingaggiato per la fondazione del corpo dei sommozzatori o uomini rana.
Prima di perdere la sua vita il 19 maggio 1965 nell’impresa temeraria di occupare il palazzo della presidenza, Capozzi telefonò in ambasciata ed ebbe un colloquio con l’ambasciatore italiano del tempo, a conclusione del quale le sue parole furono le seguenti: “L’uomo non sa quando né dove nasce, ma può decidere quando e perché morire”!
Noi non sappiamo niente di Ilio Capozzi, come lo chiama Euclides Gutiérrez Félix, ma si chiamava così oppure il suo nome era Ilio Capocci o ancora Illio Capocci?
Più volte si è pensato a intestare una via a suo nome. Alle amministrazioni comunali mancano però dati su questo nostro connazionale, dove e quando è nato. Sapere come si chiamava esattamente e conoscere il luogo e la data di nascita sarebbe già qualcosa di molto importante nella ricostruzione della biografia di questo  protagonista indiscusso della Guerra de Abril che verrà sempre menzionato nei libri di storia dominicani e i cui resti riposano in una tomba del Cimitero di Ciudad Colonial.
Ilio Capozzi: sarebbe bene in occasione di questa commemorazione dei 120 anni di relazioni diplomatiche rivelare qualcosa di più sull’identità di questo personaggio  italiano che verrà sempre ricordato nella storia dominicana. Basterebbe rispolverare gli archivi pluricentenari della nostra ambasciata. Chissà se è possibile?