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lunedì 3 dicembre 2018

A Santo Domingo Este risultano assunti 11 mila impiegati. Solo 3.000 lavorano.





Lo sostiene il candidato a sindaco di questo comune per le elezioni del 2020, il pastore evangelico Dio Astacio del Partito Rivoluzionario Moderno (PRM).
La politica rappresenta un po’ dappertutto ma principalmente nella Repubblica Dominicana un veicolo sicuro all’agiatezza. E non occorre a tal fine essere il presidente o un ministro o un deputato o senatore. Anche gli esponenti delle amministrazioni comunali ne ricavano dei consistenti vantaggi oltre che a livello economico anche per i posti di lavoro che assegnano a migliaia di persone. Anzi prima ancora di iniziare la campagna elettorale si stabilisce già come questi verranno ripartiti in caso di raggiungimento della posizione ambita. Lo si è sempre fatto nella Repubblica Dominicana, almeno dagli inizi del secolo XX, eccettuando i periodi dell’occupazione americana e della dittatura di Trujillo. Una torta le cui fette vengono assegnate molto prima del giorno delle elezioni. E si tratta di cifre che si avvicinano molto al milione di persone, anzi due, uno che lo perde il posto e l’altro che lo acquisisce. Questo fenomeno si chiama “aplanadora”, bulldozer. Un caos totale.
Tanti poi per usanza inveterata prendono lo stipendio, ma non lavorano. Vengono chiamati “bottiglie”. Secondo il pastor evangelico che vuole diventare sindaco di Santo Domingo Este, questo comune ha 11.000 impiegati a libro paga di cui solo 3.000 lavorano, il resto sono “bottiglie”, prendono lo stipendio e basta.
Altri dati che rivela il pastore Astacio su Santo Domingo Este sono i seguenti:
il comune dispone di una dotazione annua di 2,2 miliardi di pesos e gestisce 105 quartieri
i membri della polizia comunale prendono uno stipendio mensile di 6.000 pesos
Santo Domingo Este è la città meno sicura della Repubblica Dominicana con 28 omicidi ogni 100.000 abitanti (in Italia gli omicidi non superano l’unità ogni 100.000 abitanti).