Lo sostiene il candidato a sindaco di questo comune
per le elezioni del 2020, il pastore evangelico Dio Astacio del Partito
Rivoluzionario Moderno (PRM).
La politica rappresenta un po’ dappertutto ma
principalmente nella Repubblica Dominicana un veicolo sicuro all’agiatezza. E
non occorre a tal fine essere il presidente o un ministro o un deputato o
senatore. Anche gli esponenti delle amministrazioni comunali ne ricavano dei
consistenti vantaggi oltre che a livello economico anche per i posti di lavoro
che assegnano a migliaia di persone. Anzi prima ancora di iniziare la campagna
elettorale si stabilisce già come questi verranno ripartiti in caso di
raggiungimento della posizione ambita. Lo si è sempre fatto nella Repubblica
Dominicana, almeno dagli inizi del secolo XX, eccettuando i periodi
dell’occupazione americana e della dittatura di Trujillo. Una torta le cui
fette vengono assegnate molto prima del giorno delle elezioni. E si tratta di
cifre che si avvicinano molto al milione di persone, anzi due, uno che lo perde
il posto e l’altro che lo acquisisce. Questo fenomeno si chiama “aplanadora”,
bulldozer. Un caos totale.
Tanti poi per usanza inveterata prendono lo
stipendio, ma non lavorano. Vengono chiamati “bottiglie”. Secondo il pastor
evangelico che vuole diventare sindaco di Santo Domingo Este, questo comune ha
11.000 impiegati a libro paga di cui solo 3.000 lavorano, il resto sono
“bottiglie”, prendono lo stipendio e basta.
Altri dati che rivela il pastore Astacio su Santo
Domingo Este sono i seguenti:
il comune dispone di una dotazione annua di 2,2
miliardi di pesos e gestisce 105 quartieri
i membri della polizia comunale prendono uno
stipendio mensile di 6.000 pesos
Santo Domingo Este è la città meno sicura della
Repubblica Dominicana con 28 omicidi ogni 100.000 abitanti (in Italia gli
omicidi non superano l’unità ogni 100.000 abitanti).