Il Governo della Repubblica Dominicana ha deciso di
non aderire al Patto globale sulle migrazioni proposto dall’Organizzazione
delle Nazioni Unite (ONU). Lo ha annunciato nella giornata di ieri il Portavoce
del governo Flavio Dario Espinal.
Il presidente Danilo Medina, responsabile della
politica estera dominicana, sulla base del rapporto della commissione da lui
istituita a tal fine, ha deciso di non aderire al menzionato patto la cui
sottoscrizione è prevista in Marocco nei giorni 10 e 11 del corrente mese in
occasione di un’assemblea generale dell’ONU e di una conferenza intergovernativa
sul tema.
I primi a rendere ufficiale il rifiuto all’adesione
al patto sono stati gli Stati Uniti, seguiti da Ungheria, Austria, Australia,
Bulgaria, Israele, Polonia, La Repubblica Ceca e Italia.
Gli italiani hanno comunicato che sottoporranno il
patto all’approvazione del parlamento in quanto si ritiene che si tratti di una
decisione che ha degli effetti sui cittadini.
L’ONU ha stabilito la non sussistenza di un obbligo
a firmare. È stato però specificato che potrebbero esserci conseguenze per
coloro che non aderiranno al patto come ad es. la perdita della credibilità
internazionale.
Il patto è composto di 23 punti su temi come la
prevenzione della tratta di persone a causa della migrazione, la gestione di
frontiere più sicure, l’eliminazione della discriminazione e la promozione dei
trasferimenti di rimesse più veloci, sicuri e a buon prezzo.
Si intende inoltre ottenere una maggiore protezione
consolare, l’inclusione sociale dei migranti, il ricorso alla detenzione migratoria
come misura estrema, salvaguardare vite e stabilire sforzi internazionali
coordinati su migranti scomparsi.
La principale motivazione del rifiuto della
Repubblica Dominicana si basa sul fatto che “l’adozione del patto genererebbe
compromessi per lo stato dominicano che potrebbero restringere la sua capacità
di far valere le sue norme migratorie e di implementare con efficacia le
politiche migratorie che l’adempimento del patto esige.” In questo modo si è
espresso il presidente Danilo Medina.
Ci sono state forti pressioni per la non adesione al
patto da diversi settori sociali dominicani che vedevano in questo un attentato
contro la sovranità nazionale e una breccia che avrebbe reso più agevole il
flusso di migranti haitiani verso il territorio nazionale.
Tra coloro che non hanno aderito al patto è
interessante la posizione dell’Australia il cui ministro degli interni Peter
Dutton ha dichiarato:
“Ci assumiamo con serietà il mantenimento della
sicurezza delle nostre frontiere. Non permetteremo che l’ONU o chiunque altro
ostacoli il duro lavoro che viene fatto”.
E ha aggiunto che molti paesi europei stanno
perdendo le loro identità nazionali a seguito dell’afflusso di milioni di
immigrati indocumentati. Dutton ha affermato inoltre che “nelle future
generazioni questo avrà un forte impatto su tali società.”