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martedì 11 dicembre 2018

Il TSA accoglie il ricorso del connazionale Angelo Viro e sospende la costruzione di un progetto turistico a Juan Dolio



Una sentenza corretta in meglio. Un buon segno. Vuol dire che chi la dura la vince. È successo al connazionale Angelo Viro, presidente della società Cerarte SA, già candidato alla camera dei deputati per il MAIE alle recenti elezioni nella circoscrizione Nord e Centro America.
Il Tribunale Superiore Amministrativo ha ordinato la sospensione della costruzione del progetto turistico Le Parc Beach Front in Juan Dolio, accogliendo la richiesta della misura cautelare inoltrata. La misura è stata emessa lo scorso 12 novembre e sospende gli effetti della licenza di costruzione numero 91533 rilasciata dal Ministero delle opere pubbliche e delle telecomunicazioni a favore della fiduciaria Desarrollo Inmobiliario Integral P.H. Le Parc Beach Front.
Il Tribunale ha accolto gli argomenti presentati contro il progetto abitativo in quanto ha constatato la presenza di anomalie significative tanto in termini aziendali quanto di rispetto dei diritti dei proprietari e delle parcelle limitrofe.
Si sono accertate violazioni contro le regolamentazioni dell’uso dello spazio pubblico nelle spiagge e sulla costruzione di edifici.
La torre Le Parc Beach Front Juan Dolio non osserva né la densità edificabile consentita, né i limiti dell’area su cui non si deve costruire e nemmeno le norme sui confini dei fondi e sull’uso dello spazio pubblico in riva al mare. Inoltre le coordinate dei fondi per i quali è stata concessa l’autorizzazione non corrispondono a quelle delle parcelle catastali dove l’edificio a torre viene effettivamente costruito nel municipio di Guayacanes.
Secondo le regolamentazioni di Mitur è consentita la costruzione di 400 appartamenti per ettaro. Invece i due terreni oggetto della costruzione hanno un’estensione di 2.344 metri quadri per cui i 121 appartamenti eccedono del 29% il limite previsto.
L’autorizzazione iniziale all’RI group era stata concessa nel febbraio del 2016 per 94 appartamenti. A maggio del 2016 invece sono stati aggiunti altri 21 ed è stata ottenuta anche per questi la relativa autorizzazione.
La distanza dal mare che è di 32 m non dovrebbe superare i 60 m. Qui però è intervenuto il presidente Danilo Medina con un suo decreto che autorizza l’utilizzo dello spazio comune. Da parte del ministero di “Medio Ambiente” era stato imposto l’impiego di materiali leggeri, invece le colonne per l’edificio a torre sono di cemento armato.
Il TSA aveva dichiarato inammissibile la richiesta di sospensione della costruzione in quanto tra l’altro la certificazione di utilizzo del suolo impugnata non sarebbe stata passibile di sospensione poiché inesistente a seguito della sua sostituzione con un’altra concessa dallo stesso ministero. Una motivazione che ha creato delle perplessità.

Il connazionale ha dichiarato inoltre che è proprietario in comunione con la moglie di un fondo contiguo e che presso il ministero del turismo e la presidenza della repubblica sono state promosse iniziative a suo nome.
Il TSA questa volta ha affrontato nel merito l’azione legale e ha riconosciuto le ragioni dei ricorrenti sospendendo la costruzione.
Il nostro connazionale Angelo Viro non è la prima volta che affronta situazioni tipo Davide contro Golia.

Ricordiamo che nel 2015 ha presentato insieme al presidente della Casa de Italia Renzo Serravalle il ricorso al TAR contro la chiusura dell’ambasciata italiana di Santo Domingo.