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venerdì 28 dicembre 2018

Passaporti spagnoli veri in mano ad altre persone. Cinque arresti in Spagna




Un tempo si parlava di "machete" e per tale si intendeva un passaporto autentico non corrispondente all'identità del suo portatore. Di solito tali documenti provenivano da furti, ma poteva accadere che qualche titolare lo cedesse per una certa somma di denaro o lo prestasse ad amici o parenti. Con le emissioni dei passaporti di ultima generazione recanti i dati biometrici sembrava che l'era dei machete si fosse definitivamente conclusa. E invece no. Ecco che tornano in auge. Addirittura è stata scoperta una rete che si dedicava all'acquisto, trasporto e vendita dei "machete" nuovo stile. Comunque la storia non poteva reggere a lungo e infatti al primo controllo si è scoperto tutto.
La polizia spagnola ha smantellato una rete che acquistava passaporti spagnoli da cittadini dominicani naturalizzati, i quali venivano poi utilizzati da persone provenienti dalla Repubblica Dominicana per entrare irregolarmente in Spagna.
Sono stati eseguiti cinque arresti, due a Madrid, altri due a Barcellona (nord-est) e un quinto a Santiago de Compostela (nord-ovest) secondo quanto riferito oggi dalla polizia.
Gli agenti hanno scoperto che i membri dell'organizzazione, di nazionalità spagnola, pagavano per ogni passaporto dai 1.000 ai 1.500 euro.
È stato inoltre smantellato a Barcellona un complesso laboratorio di falsificazione di documenti.
La polizia spagnola ha rivelato che i passeggeri provenienti dalla Repubblica Dominicana sono arrivati all'aeroporto di Madrid con documenti originali emessi in Spagna, con identità che non corrispondevano a quelle dei portatori i quali sono stati quindi respinti e rispediti all’aeroporto dominicano di partenza.
Successivamente si è risaliti all'organizzazione menzionata, la quale una volta ottenuti i passaporti, li trasferiva nella Repubblica Dominicana avvalendosi di persone fidate o corrieri.
Non si sa quanto abbiano pagato gli "utenti finali". Questi oltre alle spese di viaggio ci hanno rimesso anche il "costo" del machete.
I legittimi proprietari dei documenti dovranno rispondere in Spagna per complicità in questo favoreggiamento all’immigrazione illegale e per falso ideologico, avendo presentato denunce false di smarrimento del documento.
Dei complici nella Repubblica Dominicana non si sa nulla. Almeno quelli si potranno tenere i soldi  incassati sempreché gli sfortunati "macheteros" non li rintraccino da qualche parte. Sono rischi del mestiere…