Tre suicidi in meno di 24 ore: un dirigente politico, un agente
della polizia e un adolescente quattordicenne.
Siamo ai tropici invidiati dai nostri connazionali in patria con
il sole tutto l’anno. Non sappiamo cosa sia il freddo e c'è abbondanza di luce
sempre, musica a tutto volume in ogni angolo di strada, birra e rum a fiumi…
Eppure sono in tanti a compiere il gesto estremo del suicidio.
Facendo un confronto tra l’Italia e la Repubblica Dominicana, in
entrambi i Paesi ¾ dei suicidi riguardano il sesso maschile.
In Italia le fasce di età più elevate sono le più frequenti, anzi
il numero di suicidi tra gli uomini si impenna all'arrivo dell'età
pensionabile, sembra quasi che si voglia così fare un piacere a Boeri e a tutti
coloro per i quali l’importante non è la vita, ma la quadratura del bilancio
dello stato.
Nella R.D. invece sono principalmente coinvolte in questo tipo di
morte persone di età inferiore ai 50 anni. Sia in Italia che in R.D. il metodo
scelto in oltre la metà dei casi è l'impiccagione. In R.D. al secondo posto si
colloca l'avvelenamento. In Italia invece dopo l'impiccagione la scelta cade
con maggior frequenza sulle armi da fuoco e sui salti nel vuoto.
La Guaiana è sicuramente il Paese nel continente americano con il
tasso di suicidi più elevato 44 ogni 100.000 abitanti. Singolare è che nelle
aree rurali in quel Paese con il primato assoluto a livello mondiale dei
suicidi si ricorra per l’atto estremo all'ingestione di erbicidi che causano
una morte piuttosto lenta e dolorosa.
Sembra inoltre che un uso eccessivo di erbicidi e insetticidi a
base di organofosfati secondo diversi studi scientifici internazionali possa
portare a comportamenti suicidi impulsivi.
Chi tra di noi si dedica all'agricoltura è meglio che ne tenga
conto.
Nella
classifica mondiale dei suicidi ogni 100.000 abitanti la Repubblica Dominicana
si colloca al 94esimo posto con 3,9 suicidi. L’Italia invece si trova al 64esimo
posto, trenta posizioni più avanti, con 10,7 suicidi ogni 100.000 abitanti.