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mercoledì 5 dicembre 2018

Tassista Uber: un’attività pericolosa



In meno di un mese sono stati uccisi due tassisti di Uber a Santiago. Lunedì scorso è stato rinvenuto senza vita il corpo di Ramón Gómez Cuevas (35) nel settore Los Pérez di Gurabo, nelle vicinanze del viale Circunvalación Norte.
Il medico legale ha certificato che il tassista è morto a seguito di una ferita di arma bianca. Si ritiene che il Gómez sia stato ucciso per appropriarsi della sua autovettura, una Kia K5 bianca, che è stata abbandonata poi in una località di Puerto Plata.
È il secondo omicidio a distanza di tre settimane di un tassista di Uber a Santiago. Lo scorso 15 novembre è stato trovato in stato di decomposizione in una boscaglia del comune di Licey Al Medio il corpo di José de Jesús Morán Méndez (41) con una ferita di arma da fuoco alla testa. La sua scomparsa era stata denunciata dalla famiglia una settimana prima. Per questo omicidio la polizia ha arrestato un uomo e altri due implicati risultano profughi. A quest’ultimo tassista è stata rubata anche l’autovettura che non è stata ancora rinvenuta.
A gennaio del corrente anno la stessa sorte è toccata a un tassista sempre di Uber. Tre giovani, due diciottenni e un ventenne hanno richiesto il servizio e una volta a bordo dell’autovettura durante il percorso uno dei giovani ha tagliato la gola al tassista e un altro lo ha accoltellato, dopodiché il suo corpo agonizzante è stato abbandonato in un terreno incolto.
Gli omicidi hanno poi dato in pegno l’autovettura nel quartiere Brisas del Este ottenendo la somma di 95.000 pesos che si sono spartiti tra di loro.
Tra le altre persone coinvolte ci sono anche un diciassettenne e sua madre. Quest’ultima aveva acquistato a suo figlio un telefono il cui numero è stato utilizzato per creare un account falso attraverso il quale è stato richiesto il servizio di Uber.