Gli haitiani si stanno organizzando nel territorio
dominicano. Basta guardare i fatti che si sono verificati ultimamente.
Ad esempio la comunità haitiana di Las Terrenas è
riuscita a far riconoscere a due giovani connazionali l’estraneità all’omicidio
dell’italiano Severino Toneatto e sono stati messi in libertà dopo due anni di
reclusione. Senza questo intervento probabilmente i due giovani avrebbero trascorso
in carcere il resto delle loro vite.
Di recente la comunità haitiana in occasione della
giornata internazionale del migrante ha diffuso il risultato di uno studio del
fondo per la popolazione delle Nazioni Unite finanziato dall’Unione europea
dove si sostiene che gli immigrati haitiani hanno apportato con il loro lavoro
115 miliardi di pesos all’ultimo PIL dominicano.
Domenica scorsa era stata prevista nel parco Mirador
Sur una marcia di haitiani per commemorare il Giorno internazionale del
migrante e si prevedeva un’elevata partecipazione. All’ultimo momento la
manifestazione è stata sospesa a seguito delle minacce di un gruppo di
nazionalisti dominicani.
Recentemente si è anche parlato delle lamentele
degli imprenditori agricoli e della costruzione dominicani a seguito delle
deportazioni di haitiani. Queste attenterebbero contro le loro attività
imprenditoriali.
Il problema non è la mancanza di manodopera
dominicana ma i prezzi bassi del lavoro haitiano.
Le cose comunque stanno cambiando. Ci sono
agricoltori della macro regione Cibao che denunciano raid di haitiani che distruggono
le semine di riso nelle loro parcelle agricole.
Gruppi organizzati di haitiani stanno infatti
provocando ingenti danni a piccoli e medi imprenditori agricoli nelle province
di La Vega e di San Francisco de Macorís.
Secondo il presidente del Consejo Nacional de Parceleros,
Apolinar Germosen, tale situazione potrebbe provocare degli scontri tra produttori
e haitiani. Questi si trasferiscono da Cotui a La Vega e a San Francisco de
Macorís per commettere i loro atti vandalici.
Generalmente gli agricoltori dominicani pagano tra i
600 e i 700 pesos per la semina di una “tarea” di terra (circa 600 m2) di riso.
Gli haitiani reclamano invece il pagamento di1000 pesos per “tarea”, prezzo che
secondo il Germosen non sarebbe alla loro portata.