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giovedì 25 aprile 2024

Ci vuole poco per scivolare nell'antisemitismo

 



Teresa Mieli, senatrice di Fratelli d'Italia, è la vittima di un nuovo caso di presunto antisemitismo. A parte l’assurdità terminologica: semiti sono anche gli arabi ad esempio. Invece l'antisemitismo riguarda solo gli ebrei, la maggioranza dei quali è indoeuropea, in quanto askenaziti ovvero dei convertiti all’ebraismo provenienti dal Caucaso. L’assurdo moltiplicato all'ennesima potenza! Davanti all'accusa di antisemitismo si crea, però, un vuoto intorno al presunto colpevole, talvolta in buona fede. È successo di recente a Giorgio Zanchini, conduttore di “Radio anch'io”. Ha osato chiedere alla senatrice Ester Mieli di Fratelli d'Italia, impegnata tra l'altro a difendere Israele, testualmente: “Lei è ebrea?”. Apriti cielo, è cascato il mondo! Non si può. Eppure, un possibile conflitto di interesse vista la sua appartenenza non solo a una religione ma al gruppo etnico che la distingue potrebbe inficiare la sua obiettività nell’esprimere un giudizio su vicende attuali in cui Israele è al centro dell'attenzione. Il senatore La Russa, la seconda carica dello stato, ha sostenuto al riguardo: “L'opinione di una persona non può in alcun modo essere collegata alla religione professata”. Eppure la religione ebrea è saldamente legata all'appartenenza etnica. Evidentemente La Russa non lo sa o fa finta di non sapere che l'appartenenza religiosa all'ebraismo e tutt'uno con l'appartenenza etnica. Ebrei si nasce se si è figli di madre ebrea (trasmissione matrilineare). Sulla obiettività dei parlamentari ebrei quando si tratta di temi che coinvolgono la loro etnia ci sarebbe molto da ridire. Ci vuole poco di questi tempi per essere considerati antisemita. Basta non essere d'accordo con l'eccidio sistematico che Israele sta portando avanti in Palestina. Il mondo lo condanna nella grandissima maggioranza, ma l'eccidio prosegue. Sono tutti antisemiti?