Il cielo del
Medio Oriente si è trasformato in un campo di battaglia con duelli di aerei,
missili, droni, batterie contraeree in almeno sei paesi. Uno scontro con
tecnologie avanzate e tattiche innovative come non si era mai visto prima. L’Iran
ha lanciato il suo attacco scagliando contro Israele tre ondate successive con
400 ordigni. I caccia dello stato ebraico sono andati a intercettarli fuori dai
confini affiancati da jet americani, britannici e francesi, ingaggiando
combattimenti multipli per distruggere i velivoli teleguidati.
Gli Ayatollah
hanno affidato la loro rappresaglia a una falange di sciami, un terribile
tappeto volante che si è diviso in una tenaglia destinata a colpire Israele da
nord a sud. Per riuscirci hanno sincronizzato i tempi in modo da far piombare
insieme una pioggia di armi contro gli scudi israeliani. Si stima che i missili
balistici abbiano bisogno di 9 minuti per arrivare dall'Iran a Tel Aviv, superano
i 10.000 km/h con una traiettoria ad altissima quota. Ai Cruise che vanno a 800
km/h, servono 2 ore, mentre i lenti droni ne impiegano almeno 5. Per ottenere
l'effetto sciame Teheran ha fatto partire prima i droni, si tratta dei grandi
Mohajer-10, ognuno con 300 kg di esplosivo, accompagnati da nugoli di piccoli Shahed-
136 che hanno 30 kg di tritolo.
La seconda falange
è partita due ore dopo: missili da crociera che volano a bassa quota. Ma l'ondata
più terribile è stata l'ultima: dall'Iran si sono alzati i super missili Sejil,
Kheibar e Haj Qasem.
Il quartiere
generale delle israeli Defence forces si è trovato davanti lo scenario peggiore
di tutti, una tempesta con centinaia di ordigni concentrati in pochi minuti e
provenienti da più direzioni. Anche per la migliore difesa aerea del pianeta si
è trattato di un incubo.
Il premier
Netanyahu per sicurezza è stato portato in un bunker. Aveva annunciato una
reazione, una rappresaglia contro la rappresaglia, ma a quanto pare su richiesta
di Biden ha desistito. Certamente è stata una sorpresa per tutti questa
dimostrazione di forza dell’Iran. Sono finiti i tempi in cui Israele era
circondato da “aborigini” armati malamente. Gli USA sono sempre disposti a
sostenere Israele in tutte le sue iniziative anche in quelle che puntano allo sterminio
dei palestinesi. Un “padrino” potente, ma non più come una volta. Anche Putin
ha esteso espressamente la sua protezione all’Iran. Mala tempora currunt per la
nazione del “popolo eletto”.