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martedì 9 aprile 2024

Gli agricoltori contro il falso Made in Italy

 



I coltivatori diretti hanno bloccato e controllato ieri i camion carichi di generi alimentari al valico italo-austriaco del Brennero. Con il supporto della polizia hanno verificato le etichette per capire da dove arrivano le merci spesso non lavorate. I controlli effettuati hanno confermato l'arrivo della pasta prodotta dalla Grecia spacciata per italiana, del formaggio grana che padano non lo è proprio o delle cosce di maiale danesi e moldave. Non è la prima volta che Coldiretti denuncia il problema.

 Secondo Francesco Lollobrigida, il ministro dell'Agricoltura, il fenomeno si combatte spiegando ai consumatori cosa stanno comprando.

Molti mezzi arrivano dalla Moldavia e sono diretti in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Facendo giri strani, riescono a etichettare i prodotti come Made in Italy. L’assurdità è che applicando le norme europee è tutto in regola.

Gli agricoltori si battono per l'indicazione dell'origine dei prodotti. Lo stesso vale per la frutta e gli ortaggi venduti sfusi.

Secondo gli esperti nel mondo 79 miliardi di euro di prodotti rientrano nella cornice dell'Italian sounding, così è stato denominato il fenomeno dell’imitazione delle eccellenze enogastronomiche italiane e il principale ostacolo che intralcia la competitività internazionale della filiera agroalimentare bloccata su livelli al di sotto del suo vero potenziale.