Un episodio che
la dice lunga su come siamo governati. Fassino si è messo la boccetta nella
tasca della giacca e si è allontanato dall'area del Duty free, facendo scattare
l'allarme antitaccheggio. Tutto documentato dalle telecamere. I video sono
stati controllati ed è stata presentata una querela nei suoi confronti. Ora sta
indagando la Procura della Repubblica di Roma.
C'è poco da
indagare comunque. Ogni settimana succedono decine di casi simili. La
cleptomania è diffusa a quanto pare in questo tipo di locali, dove tutto è
bello e l’istinto di appropriarsi degli oggetti in vendita senza pagare e le
emozioni del rischio sono irresistibili.
Quando si viene
beccati, però si può essere certi che non si tratta della prima volta. Fassino
può dire quello che vuole. I suoi viaggi sono frequentissimi. Nei Duty free,
questo ed altri, c'è stato una miriade di volti e chissà quante boccette di
profumo o altro si è intascato distrattamente senza che nessuno si fosse mai
accorto di nulla. Forse anche perché è un personaggio noto ed è meglio chiudere
un occhio. Questa volta però l'ex ministro di giustizia e deputato in diverse legislature,
ex sindico di Torino, presidente del comitato Medio Oriente della Commissione Europea
a Strasburgo è stato beccato con le mani in pasta. Una vicenda imbarazzante per
tutti, soprattutto per gli elettori che lo continuano a votare.