C’è da dire che il MAIE con l’etica non va d’accordo. Ricordiamo il
senatore rimosso Adriano Cario, che nonostante fosse accusato di clamorosi
brogli nelle elezioni del 2018, è stato accolto in seno al MAIE immediatamente
alla fine delle elezioni del 2018. Teniamo presente, inoltre, che Franco
Tirelli nelle elezioni del 2022 ha superato per una manciata di voti il suo
collega di partito, sempre MAIE, Claudio Zin, ex-senatore, a Rosario dove ha
votato il 70% degli aventi diritto. Un caso più unico che raro visto che la
media dei votanti della ripartizione America Meridionale non supera il 20%. Non
per niente Claudio Zin ha denunciato il fatto alla competente commissione. Lo
stesso senatore Roberto Menia ha dichiarato in un’assemblea del CGIE che in
parlamento c’è qualcuno che è stato eletto con i brogli e l’unico caso che
abbia sollevato voci in tal senso è quello di Franco Tirelli.
Il MAIE è un partito a doppia valenza. I suoi aderenti sono tutti o quasi
Italo-argentini. Partecipano alle elezioni in entrambi i Paesi. Ricardo Merlo
politicamente è attivo da una parte e dall'altra. Non si è candidato al
parlamento italiano nel 2022. Al riguardo sono state fatte diverse ipotesi. Col
senno di poi si può dire che probabilmente al leader del MAIE interessavano di
più le elezioni argentine del 2023. E qui ha riscontrato un grande successo: il
suo alleato di sempre, l'italo-argentino Mauricio Macri, si è imposto attraverso
Javier Milei, che si è rivelato una sua creatura. Si e aperto quindi in
Argentina uno spazio per opportunità di affari politici ovvero nomine e
intermediazioni varie? Può darsi. Di certo una cosa non si può negare: il MAIE è
scomparso dalla scena italiana, se si esclude la sua rappresentanza nella
ripartizione America settentrionale e centrale che si fa sentire spesso e che è
guidata da Enzo Odoguardi una figura ancora di secondo piano.
Nemmeno in Europa le cose sono andate tanto bene. Dopo la celebrazione
della nomina di Massimo Romagnoli come coordinatore MAIE per l'Europa con la partecipazione di quadri e dirigenti a livello europeo
e mondiale, abbiamo assistito all'adesione dello stesso Romagnoli alla Lega e
di recente a Italia Viva, partito con il quale sembra che intenda candidarsi
alle europee, il tutto senza una nota informativa atta a chiarire cos’è
successo e chi sia attualmente il coordinatore per l'Europa del MAIE.
Altro tema di rilievo è il Made in Italy: un cavallo di battaglia di
Ricardo Merlo. Gli italiani all'estero, gli oriundi, sarebbero consumatori voraci
dei prodotti nostrani. Eppure il Sudamerica è considerato una fonte di
moltissimi prodotti contraffatti chiamati anche Italian Sounding. Tant'è vero
che l’UE ha interrotto di recente per questo motivo la trattativa con il
Mercosur del quale fanno parte Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay. Ci si
sarebbe aspettati un invito a Vinitaly dei parlamentari italo-argentini,
Tirelli e Borghese, in fondo si celebrava anche la prima giornata del Made in
Italy. Niente da fare! Chissà perché…
Sono d'accordo con chi sostiene che non dovrebbero esistere partiti che non
hanno la sede in Italia. Questi, infatti, rappresentano anche interessi
importanti a livello locale e godono di relazioni che potenzialmente finiscono
per agevolare brogli e altri comportamenti illeciti. La riforma del voto
all’estero dovrebbe partire proprio da questo, dall’esclusione dei partiti “non
romani” dalle elezioni politiche italiane.