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sabato 27 aprile 2024

Il turismo nella Repubblica Dominicana e nelle Isole Canarie: si può arrivare a un punto di saturazione?



Viviamo nella Repubblica Dominicana, un paese visitato da dieci milioni di turisti ogni anno, che ha più o meno un numero pari di abitanti. E questo inorgoglisce il governo e soprattutto l'attivissimo ministro del turismo David Collado che si augura per i prossimi anni aumenti esponenziali delle cifre record finora raggiunte. Si prospettano, inoltre, per il futuro costruzioni di hotel dappertutto anche dove finora non ce ne sono mai stati.

Eppure a quanto pare esiste un punto di saturazione per lo sviluppo turistico. Ne sanno qualcosa alle isole Canarie dove recentemente con lo slogan “le Canarie hanno un limite”, decine di migliaia di residenti nelle otto isole hanno preso parte a mobilitazioni simultanee per protestare contro il turismo di massa che sta sommergendo l'arcipelago e impoverendo il territorio.

Alle autorità rivolgono la richiesta di limitare il numero dei turisti: “Non siamo contro il turismo, chiediamo semplicemente di cambiare il modello attuale che consente una crescita illimitata dello stesso”, ha sottolineato uno dei manifestanti ai microfoni della televisione. I manifestanti hanno chiesto anche lo stop alla costruzione di nuovi hotel a Tenerife, l'isola più grande e sviluppata dell’arcipelago.

A fronte di una popolazione di 2,2 milioni di persone, le Canarie hanno accolto lo scorso anno ben 16 milioni di visitatori. Quattro abitanti su dieci lavorano nel turismo, che corrisponde a oltre un terzo del prodotto interno lordo. Ma il settore, affermano i manifestanti, non distribuisce la ricchezza fra la popolazione e provoca un’impennata dei prezzi degli alloggi.

Tra le misure immediate rivendicate dai dimostranti figurano l'introduzione di una “ecotassa” a carico dei turisti e norme che consentano a residenti e lavoratori un accesso preferenziale alle case.