Il 25 aprile, una
giornata festiva da abolire. La storia evolve col tempo e si trasforma. La Liberazione
vuole ricordare la resistenza di cittadini italiani contro l'occupazione
straniera della seconda guerra mondiale. E fin qui non ci sarebbe niente da
ridire. Il ruolo di questa Resistenza viene però esagerato, al punto che col
tempo la ricorrenza è diventata il festeggiamento di una vera e propria vittoria.
Evidentemente non è così. Lo dimostrano le centinaia di basi militari esistenti
nel nostro territorio e appartenenti a chi ci ha liberato veramente, prendendo
il posto di chi ci occupava.
Una celebrazione peraltro
molto politicizzata. Sembrerebbe che a resistere contro l'occupazione tedesca
siano stati soltanto i comunisti. Falci e martello, pugni chiusi e la canzone
Bella ciao sono all’ordine del giorno ogni 25 aprile. Ma la storia si trasforma,
evolve in continuazione contrariamente a quel che si pensa. Dal 2018 esiste un
altro attore in questa giornata festiva: la Brigata ebraica, che non vuole
essere affatto un protagonista di secondo piano. Sono in tanti e sono
agguerriti. Hanno i loro vessilli e bandiere con la Stella di Davide bene in
vista. Hanno affrontato a viso aperto i manifestanti pro-palestinesi, lanciando
anche bombe carta.
Col tempo forse dovremo
ringraziare anche la Brigata ebraica della Liberazione dai tedeschi del 1945 per
essere occupati da allora dagli americani che si inchinano davanti al Dio
Denaro o Mammona attorno al cui altare si riuniscono i nababbi del mondo, sionisti
tutti, sponsor di questa nuova entità della nostra Liberazione.