L'imprenditore italo-canadese
Antonio Carbone ha presentato una querela presso la Procura Generale (PGR)
contro l'ex presidente Danilo Medina, l'ex procuratore Jean Alain Rodríguez, il
deputato Sergio "Gory" Moya de la Cruz, funzionari, ex-funzionari,
imprenditori e altri legislatori, per aver utilizzato stratagemmi per privarlo
di oltre 580 milioni di dollari in beni aziendali.
La querela è
stata indirizzata al giudice della Corte Suprema di Giustizia, Justiniano
Montero e al procuratore generale Miriam Germán Brito.
In tutto Carbone
ha denunciato 127 persone che secondo quanto sostiene si sono apafferma inoltre
che queste persone hanno pagato per tenerlo illegalmente e arbitrariamente
incarcerato per quasi nove anni.
È stato querelato
anche il fratello dell'ex presidente Danilo Medina, Alexis Medina.
La vittima accusa
il deputato del PRM Sergio Moya (alias El Gory), Francisco Peña Guaba, l'ex
deputato e leader del PRD Virgilio Merán, di essere i responsabili di avergli
sottratto più di 580 milioni di dollari in beni e attività nella Repubblica
Dominicana.
Tra le attività
che, secondo Carbone, gli sono state rubate, ci sono 13 casinò, 198 banche
sportive, 1.397 banche della lotteria, la Lotteria Nazionale El Gordo
Iberoamericano, 108 veicoli e altre proprietà.
Secondo l’italo-canadese,
solo Sergio Moya de La Cruz "El Gory" è in possesso illegale e
arbitrario di una parte dei suoi beni del valore di cinquanta milioni di
dollari (50.000.000 di dollari).
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