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venerdì 12 aprile 2024

Case green: l’Italia vota contro, ma la direttiva passa. Si prevede un costo per famiglia di 55.000 euro

 



L'Ecofin ha adottato la direttiva riveduta sul rendimento energetico nell'edilizia. Solo Italia e Ungheria hanno votato contro per ragioni prudenziali e di buon senso, mentre Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Slovenia e Svezia si sono astenuti. Così, il Consiglio Economia e Finanza ha confermato l'accordo raggiunto nelle scorse settimane dall'Europarlamento sulle case green e ha dato il via libera definitivo alla stangata sui cittadini (e sulle loro case) in nome dell'ambiente.

La direttiva sarà ora pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore venti giorni dopo. I ventisette Paesi membri avranno poi due anni di tempo per adeguarsi e in quel periodo dovranno presentare all'Ue un piano nazionale di ristrutturazione, ovvero una tabella di marcia per indicare la via che intendono seguire per centrare gli obiettivi. Una delle modifiche apportate al testo riguarda infatti proprio una maggiore autonomia attribuita alle nazioni nella definizione dei percorsi da svolgere per raggiungere il comune obiettivo di avere un parco immobiliare completamente decarbonizzato entro il 2050.

 L'Italia aveva sempre espresso un parere contrario alla normativa, denunciandone il carattere ideologico e i rischi legati ai costi di questa transizione imposta dall'alto. Secondo alcune recenti stime,  la follia green costerà fino a 55mila euro a famiglia. Questa operazione potrebbe portare a una svalutazione degli immobili più datati (e dunque considerati inadeguati ai nuovi standard) fino al 40 per cento.

Entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovrebbero essere edifici a emissioni zero ed entro il 2050 il patrimonio edilizio dovrebbe essere trasformato in un patrimonio edilizio a emissioni zero.