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martedì 16 aprile 2024

Giorgia Meloni e i prodotti italiani: implacabili con chi li danneggia

 



Scarpe da ginnastica e abiti comodi, la premier Giorgia Meloni ha percorso ieri chilometri e chilometri per quasi tre ore tra i caldi e super affollati padiglioni del Vinitaly. In difesa del Made in Italy e del settore del vino. Saremo implacabili contro chi pensa di usare il nome italiano per portare avanti e vendere prodotti che non hanno l’eccellenza che l’Italia può vantare», ha detto dopo la prima tappa nel grande edificio azzurro del ministero dell’Agricoltura. Le misure sono pronte: contro la concorrenza sleale e l’italian sounding «che ci sottraggono decine di miliardi ogni anno, abbiamo pensato a una serie di norme di protezione nella legge quadro sul made in Italy». Parole che hanno scaldato la platea di Verona, un’edizione da record della fiera, sia per le presenze degli operatori sia per quelle dei politici. Giorgia Meloni ha battuto se stessa rispetto all’edizione 2023. Il mondo dei vignaioli, stupito della presenza che era stata annullata a causa dei venti di guerra di sabato, l’ha benevolmente costretta a brindisi, foto in posa e selfie di massa. Un tour dal Trentino, al Lazio e alla Toscana, dall’Abruzzo del rieletto Marco Marsilio, al Veneto con il padrone di casa, Luca Zaia. Una maratona faticosa quanto il rifiuto di svuotare i calici offerti. «Fra poche ore c’è il Consiglio dei ministri e sono a stomaco vuoto», ha declinato Meloni, lodando «il vino come pezzo fondamentale della nostra identità».