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lunedì 29 aprile 2024

Roberto Vannacci: un pugno nell'occhio al politically correct

 



I media, tutti allineati con il politically correct, si strappano le vesti e additano le recenti frasi del generale Roberto Vannacci come inaudite e rientranti nell'odiata ideologia fascista.

Certo che Vannacci non è uno che accetta suggerimenti su quel che deve dire o meno. È coerente con se stesso. Del resto questa è stata la chiave del successo del suo libro “Il mondo al contrario” ed è il motivo per cui Salvini lo ha candidato alle prossime elezioni europee, attirandosi le rimostranze dei suoi colleghi di partito.

Zaia e Giorgetti ad esempio la pensano diversamente e hanno già annunciato che non voteranno né faranno votare Vannacci. Peraltro, entrambi i menzionati leader della Lega sono noti massoni e, quindi, allineati al politically correct che lascia poco spazio all'espressione del libero pensiero.

Il generale va per la sua strada. Le sue idee sono condivise sicuramente da buona parte degli elettori di destra e non solo. Le frasi di Vannacci additate dai media sono: ”Classi separate per disabili”, “Mussolini, uno statista”, “I gay non sono normali”. Su tutto si può discutere e certamente ognuno dovrebbe essere libero di pensare quello che vuole. In democrazia questa dovrebbe essere la prassi.

Staremo a vedere quanti seguiranno il politically correct imposto di fatto da media e massoni e quanti invece sceglieranno di dare fiducia a chi dice quello che pensa senza peli sulla lingua e senza attendere suggerimenti.