I media, tutti
allineati con il politically correct, si strappano le vesti e additano le
recenti frasi del generale Roberto Vannacci come inaudite e rientranti nell'odiata
ideologia fascista.
Certo che Vannacci
non è uno che accetta suggerimenti su quel che deve dire o meno. È coerente con
se stesso. Del resto questa è stata la chiave del successo del suo libro “Il
mondo al contrario” ed è il motivo per cui Salvini lo ha candidato alle
prossime elezioni europee, attirandosi le rimostranze dei suoi colleghi di
partito.
Zaia e Giorgetti
ad esempio la pensano diversamente e hanno già annunciato che non voteranno né
faranno votare Vannacci. Peraltro, entrambi i menzionati leader della Lega sono
noti massoni e, quindi, allineati al politically correct che lascia poco spazio
all'espressione del libero pensiero.
Il generale va
per la sua strada. Le sue idee sono condivise sicuramente da buona parte degli
elettori di destra e non solo. Le frasi di Vannacci additate dai media sono: ”Classi
separate per disabili”, “Mussolini, uno statista”, “I gay non sono normali”. Su
tutto si può discutere e certamente ognuno dovrebbe essere libero di pensare
quello che vuole. In democrazia questa dovrebbe essere la prassi.
Staremo a vedere
quanti seguiranno il politically correct imposto di fatto da media e massoni e
quanti invece sceglieranno di dare fiducia a chi dice quello che pensa senza
peli sulla lingua e senza attendere suggerimenti.