Cerca nel blog

lunedì 25 settembre 2017

Emma Bonino, il ministro MAECI che ha deciso la chiusura della nostra ambasciata: una pedina dei globalizzatori



Il ministro MAECI responsabile della chiusura della nostra ambasciata è stata Emma Bonino. Spesso quando parlo di lei la definisco abortista ed esperta in siringhe sterili. Recentemente ho avuto una discussione con un lettore che si è risentito perché ha ritenuto inopportuni questi accenni alla biografia dell’ex radicale. Secondo lui avrei dovuto limitarmi a parlare dei fatti, criticare magari, ma senza fare riferimento a questi trascorsi da giovane dell’ex radicale. Tanti sono favorevoli all’aborto. Pochi però tra questi senza essere medici hanno praticato come lei attivamente degli aborti eseguendoli di persona e hanno promosso pubblicamente l’aborto come se fosse una grande conquista dell’umanità, non qualcosa che va limitato, cercando di evitare gravidanze indesiderate. Lo stesso dicasi per le siringhe sterili. Più che un aiuto ai tossicodipendenti la sua aveva tutta l’aria di essere un’apologia della tossicodipendenza.
Il curriculum della Bonino è di tutto riguardo. Non è che come ministro MAECI sia venuta fuori dal nulla. È stata per anni anche ministro del commercio internazionale e le sue cariche importanti non si contano.
Alla base del suo successo c’è il partito radicale fortemente neoliberale che si è reso famoso per le sue battaglie per i diritti civili. Troppo poco comunque per giustificare l’assegnazione alla Bonino di cariche politiche ai vertici!
In effetti tutto appare sotto una luce molto diversa quando si osserva che dal 1998 Emma Bonino fa parte del Gruppo Bilderberg, principale promotore della globalizzazione.
Emma Bonino è inoltre membro del board della Fondazione open Society di George Soros dal quale poi recentemente ha ricevuto un premio per conto del Crisis Group come “riconoscimento per il suo impegno instancabile a favore degli interventi umanitari e politici nei contesti di crisi”. George Soros, lo speculatore che nel 1992 ha provocato la crisi della lira, mettendo in ginocchio la nostra economia. Un globalizzatore, un promotore dell’invasione di clandestini in atto in Italia.
George Soros ha appoggiato sempre i radicali di Marco Pannella ed Emma Bonino. Questo minuscolo partito che si è sempre battuto per i diritti civili, aborto, divorzio, antiabolizionismo droga, marijuana libera per scopi medici attingeva per le sue costose campagne a ingenti fondi proprio dalle tasche di burattinai come il noto finanziere George Soros.
Emma Bonino, da sempre una marionetta di George Soros. Come ministro MAECI pensava e decideva oppure eseguiva le direttive dall’alto, del suo burattinaio di sempre? Una domanda dalla risposta facile. In fondo si tratta semplicemente di una figura subalterna, una pedina esecutrice.
E con l’avvento di Mario Monti come premier, la Farnesina divenne un feudo dei neoliberali globalizzatori e i funzionari che da allora ne fanno parte rientrano pienamente in questa corrente. Un altro radicale ad esempio al suo interno è il sottosegretario Della Vedova. E lo stesso Mario Giro, di fatto la figura di maggiore spicco all’interno della Farnesina, è stato imposto da Monti nel 2011 e non ha mai cessato di battersi per la cooperazione internazionale a scapito della rete diplomatica.
Al riguardo dice la Meloni in un suo recentissimo discorso:
“Da quel giorno (da quando Monti è diventato premier) abbiamo smesso di difendere i nostri interessi nazionali, l'Italia è diventata terra di saccheggio del capitalismo straniero". I leader che si sono susseguiti dopo il Cavaliere a Palazzo Chigi, da Mario Monti a Enrico Letta, da Matteo Renzi a Paolo Gentiloni, hanno semplicemente seguito le linee imposte dall'Unione europea e da Berlino, ricavandone elogi personali nel migliore dei casi. "Ma se in Europa ti fanno i complimenti - ironizza la Meloni - significa che non hai fatto bene il tuo lavoro. Nessuno ha fatto i complimenti a Macron quando ha bloccato una commessa importante vinta da Fincantieri per rimetterla in mano ai francesi".
La rete diplomatica non è sfuggita in questo periodo alla gestione anti italiana: è stata letteralmente smantellata e i disagi che stiamo vivendo sono una chiara dimostrazione di ciò.
Allora lo ripeto: Emma Bonino non aveva le capacità di svolgere le mansioni di ministro MAECI. È stata investita di tale carica per la sua militanza all’interno del gruppo dei globalizzatori. Le sue idee non sono né da premiare, né da condannare. Sono le idee di un subalterno. Non sono sue. Le ha sempre ricevute dall’alto. Come farebbe altrimenti a battersi per l’aborto, contro l’omofobia, per i diritti delle donne, contro l’infibulazione ecc. e poi tutto a un tratto promuovere l’invasione di clandestini che sotto l’insegna di una religione quanto meno strana sono di tutt’altro avviso?

La chiusura della nostra ambasciata è stata voluta ad alti livelli e per motivi che la Bonino e il Giro si porteranno nella tomba. Speriamo presto, in modo che il peso di questa malefatta non gravi troppo a lungo sulle loro coscienze.