Il ministro MAECI responsabile della chiusura della
nostra ambasciata è stata Emma Bonino. Spesso quando parlo di lei la definisco abortista
ed esperta in siringhe sterili. Recentemente ho avuto una discussione con un
lettore che si è risentito perché ha ritenuto inopportuni questi accenni alla
biografia dell’ex radicale. Secondo lui avrei dovuto limitarmi a parlare dei
fatti, criticare magari, ma senza fare riferimento a questi trascorsi da
giovane dell’ex radicale. Tanti sono favorevoli all’aborto. Pochi però tra
questi senza essere medici hanno praticato come lei attivamente degli aborti eseguendoli
di persona e hanno promosso pubblicamente l’aborto come se fosse una grande
conquista dell’umanità, non qualcosa che va limitato, cercando di evitare
gravidanze indesiderate. Lo stesso dicasi per le siringhe sterili. Più che un
aiuto ai tossicodipendenti la sua aveva tutta l’aria di essere un’apologia
della tossicodipendenza.
Il curriculum della Bonino è di tutto riguardo. Non
è che come ministro MAECI sia venuta fuori dal nulla. È stata per anni anche
ministro del commercio internazionale e le sue cariche importanti non si
contano.
Alla base del suo successo c’è il partito radicale
fortemente neoliberale che si è reso famoso per le sue battaglie per i diritti
civili. Troppo poco comunque per giustificare l’assegnazione alla Bonino di cariche
politiche ai vertici!
In effetti tutto appare sotto una luce molto diversa
quando si osserva che dal 1998 Emma Bonino fa parte del Gruppo Bilderberg,
principale promotore della globalizzazione.
Emma Bonino è inoltre membro del board della
Fondazione open Society di George Soros dal quale poi recentemente ha ricevuto
un premio per conto del Crisis Group come “riconoscimento per il suo impegno
instancabile a favore degli interventi umanitari e politici nei contesti di
crisi”. George Soros, lo speculatore che nel 1992 ha provocato la crisi della
lira, mettendo in ginocchio la nostra economia. Un globalizzatore, un promotore
dell’invasione di clandestini in atto in Italia.
George Soros ha appoggiato sempre i radicali di
Marco Pannella ed Emma Bonino. Questo minuscolo partito che si è sempre battuto
per i diritti civili, aborto, divorzio, antiabolizionismo droga, marijuana libera
per scopi medici attingeva per le sue costose campagne a ingenti fondi proprio dalle
tasche di burattinai come il noto finanziere George Soros.
Emma Bonino, da sempre una marionetta di George
Soros. Come ministro MAECI pensava e decideva oppure eseguiva le direttive dall’alto,
del suo burattinaio di sempre? Una domanda dalla risposta facile. In fondo si
tratta semplicemente di una figura subalterna, una pedina esecutrice.
E con l’avvento di Mario Monti come premier, la
Farnesina divenne un feudo dei neoliberali globalizzatori e i funzionari che da
allora ne fanno parte rientrano pienamente in questa corrente. Un altro
radicale ad esempio al suo interno è il sottosegretario Della Vedova. E lo
stesso Mario Giro, di fatto la figura di maggiore spicco all’interno della
Farnesina, è stato imposto da Monti nel 2011 e non ha mai cessato di battersi
per la cooperazione internazionale a scapito della rete diplomatica.
Al riguardo dice la Meloni in un suo recentissimo
discorso:
“Da quel giorno (da quando Monti è diventato premier)
abbiamo smesso di difendere i nostri interessi nazionali, l'Italia è diventata
terra di saccheggio del capitalismo straniero". I leader che si sono
susseguiti dopo il Cavaliere a Palazzo Chigi, da Mario Monti a Enrico Letta, da
Matteo Renzi a Paolo Gentiloni, hanno semplicemente seguito le linee imposte
dall'Unione europea e da Berlino, ricavandone elogi personali nel migliore dei
casi. "Ma se in Europa ti fanno i complimenti - ironizza la Meloni -
significa che non hai fatto bene il tuo lavoro. Nessuno ha fatto i complimenti
a Macron quando ha bloccato una commessa importante vinta da Fincantieri per
rimetterla in mano ai francesi".
La rete diplomatica non è sfuggita in questo periodo
alla gestione anti italiana: è stata letteralmente smantellata e i disagi che
stiamo vivendo sono una chiara dimostrazione di ciò.
Allora lo ripeto: Emma Bonino non aveva le capacità di
svolgere le mansioni di ministro MAECI. È stata investita di tale carica per la
sua militanza all’interno del gruppo dei globalizzatori. Le sue idee non sono
né da premiare, né da condannare. Sono le idee di un subalterno. Non sono sue.
Le ha sempre ricevute dall’alto. Come farebbe altrimenti a battersi per l’aborto,
contro l’omofobia, per i diritti delle donne, contro l’infibulazione ecc. e poi
tutto a un tratto promuovere l’invasione di clandestini che sotto l’insegna di
una religione quanto meno strana sono di tutt’altro avviso?
La chiusura della nostra ambasciata è stata voluta
ad alti livelli e per motivi che la Bonino e il Giro si porteranno nella tomba.
Speriamo presto, in modo che il peso di questa malefatta non gravi troppo a
lungo sulle loro coscienze.