Cerca nel blog

mercoledì 27 settembre 2017

Nuovo ambasciatore di Santo Domingo, due mesi in carica e due mesi da dimenticare. Servizio Prenota online sospeso sine die e gestione carente delle urgenze




Si sostiene che il nuovo ambasciatore Andrea Canepari in carica da poco abbia bisogno di tempo per capire la nostra situazione e per trovare delle soluzioni. Troppe e immeritate critiche gli sarebbero state rivolte negli ultimi tempi. Questo è il parere di alcuni connazionali. Invece non è così. Non c’è niente di personale! Si stanno criticando le procedure che vengono attuate per la gestione e la trasparenza del servizio Prenota online, e quindi per la fissazione degli appuntamenti, e per la determinazione del carattere di urgenza delle richieste.
Si tratta di questioni amministrative perfettamente alla portata del nuovo ambasciatore proveniente da un’esperienza di 4 anni come console a Filadelfia dove peraltro vige dal primo marzo 2016 il sistema Prenota online per i servizi consolari. Si deve quindi ritenere che Andrea Canepari abbia esperienza da vendere su questi temi. Pertanto avrebbe potuto esordire mille volte meglio come capo missione della nostra ambasciata, ottenendo dei risultati più soddisfacenti. Quanto precede, al di là dell’alibi che lascia il tempo che trova della carenza di risorse per adeguare il numero di collaboratori alla domanda di servizi dell’utenza.

Dando una sbirciatina alla pagina del consolato di Filadelfia alla cui guida il neo ambasciatore è stato per ben 4 anni come console, dà nell’occhio l’educazione e la flessibilità dell’approccio verso i connazionali. Cose queste che a Santo Domingo non esistono. Sì precisa in detta pagina che “a causa dell’elevato numero di domande di rilascio/rinnovo di passaporti i tempi medi per l’ottenimento di un appuntamento possono essere in alcuni periodi dell’anno anche di diverse settimane”. Da minimo sei mesi a qualche settimana, c’è di mezzo il mare. Non si può quindi dire che l’attuale ambasciatore sia un novellino che non sa. Capisce benissimo quanto sia grave la nostra situazione.
Per quel che riguarda il servizio Prenota online dà nell’occhio una precisazione che dimostra la differenza di trattamento tra le due utenze, quasi che i connazionali della RD siano cittadini italiani di serie B: …qualora accedendo al sistema Prenota online, non siano disponibili appuntamenti, tutte le caselle sono di colore rosso, gli utenti sono invitati a riprovare in un momento successivo. Ogni giorno, escluso il martedì e il mercoledì alle 18:30, si rendono automaticamente disponibili i nuovi appuntamenti nella prima data utile al termine del periodo di 6 settimane. Altri appuntamenti si rendono disponibili in ogni momento del giorno in caso di cancellazione della prenotazione da parte di altri utenti”.
Vediamo qui che c’è la possibilità a Filadelfia di cancellare e spostare gli appuntamenti e in quel caso questi si rendono disponibili agli altri utenti.
Nel primo avviso affisso al muro esterno dell’ambasciata si escludeva questa possibilità. L’appuntamento una volta fissato non può più essere soggetto a variazioni. Scioperi, tumulti, maltempo, motivi di salute ecc. non vengono presi in considerazione neanche se piangi in greco. Eppure una percentuale che si aggira sul 20 percento dei convocati non si presenta regolarmente agli appuntamenti. Se la gente potesse cancellare gli appuntamenti, questi posti vacanti potrebbero rendersi disponibili per altri, una sorta di Last Minute dei servizi consolari! Invece chi è impossibilitato a presentarsi non solo non può cedere indirettamente il suo turno ad altri, ma deve rifare da capo la prenotazione con i tempi geologici che conosciamo.
Gli utenti di Filadelfia ricevono inoltre dei consigli che dimostrano che godono di una considerazione estremamente superiore alla nostra, utenti della RD, perché a noi non vengono dati consigli, a noi fanno semplicemente capire di non rompere le scatole: veniamo invitati a scrivere i motivi dell’urgenza, ma le nostre lettere non vengono lette.
A Filadelfia invece il tono è diverso: “Non aspettate l’ultimo momento per richiedere di rinnovare il vostro passaporto. Se pensate di avere bisogno di un passaporto per i vostri spostamenti all’estero, vi invitiamo a fissare l’appuntamento con il necessario anticipo. Non aspettate di avere un passaporto scaduto per rinnovarlo. Le domande di rinnovo del passaporto possono essere presentate anche sei mesi prima della scadenza”. Infine si precisa che “i Consolati onorari a Pittsburgh e a Virginia beach sono stati recentemente abilitati dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale al rilascio dei passaporti italiani. Tutti i connazionali residenti in quelle aree degli Stati Uniti potranno pertanto programmare con congruo anticipo il rinnovo del proprio passaporto italiano, recandosi di persona presso gli uffici dei Consolati onorari per il rilascio delle impronte digitali. I libretti di passaporto saranno poi stampati presso la sede sovraordinata di Filadelfia”.
Andrea Canepari ha quindi ottenuto dov’è stato console per 4 anni che il rilascio dei passaporti italiani venga autorizzato anche alle figure onorarie. È da tempo che stiamo cercando di capire cosa vuole fare con le figure onorarie della RD.
Il tema che evidentemente sta più a cuore al nostro ambasciatore è il trasferimento dell’ambasciata in una sede più decorosa. Canepari non ritiene che questa sede, quella di proprietà del demanio italiano sia una sede degna, dopo oltre 100 anni di funzionamento!
L’ambasciatore è più propenso a ottenere risorse per lo spostamento degli uffici, il che rappresenta un costo elevatissimo da tutti i punti di vista, sia del canone di locazione, che dell’arredo e delle strutture e impianti necessari per un’ambasciata. Un costo che praticamente supera il risparmio per il quale Mario Giro, attuale viceministro MAECI, dopo due anni di chiusura della nostra ambasciata faceva salti di gioia. Stiamo parlando di 300.000 euro! Invece con circa 100.000 euro potrebbero essere assunti 10 impiegati a contratto, rendendo la nostra ambasciata in tempi brevi e cioè dopo l’addestramento, perfettamente funzionale.

Qualcuno ha detto che l’improvvisa esigenza del trasferimento sia dovuta alla constatazione dell’ostilità crescente dei connazionali verso un’ambasciata che si arrocca, che diventa inaccessibile e che non è di fatto funzionante. È stata ventilata la possibilità di manifestazioni di fronte all’attuale sede ed è stata anche comunicata una data per i primi di dicembre per una di queste. Questo è il motivo dell’esigenza di decoro? L’inadeguatezza dal punto di vista della sicurezza del personale di una sede che si trova in un ambiente sempre più ostile? Se è così penso che invece quella sia la sede più sicura. A due passi dal palazzo di governo, non vengono tollerati assembramenti di sorta…