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mercoledì 20 settembre 2017

L’uragano Maria è ritornato in mare e ora si avvia verso la Repubblica Dominicana


Maria si trova alle due del pomeriggio di oggi a 155 km da Punta Cana. Mantiene la velocità di spostamento di 19 km/h, i suoi venti interni sono diminuiti di intensità e con 185 km/h è stata declassata alla categoria 3. C’è da dire che l’area di impatto dei suoi venti massimi si è estesa dai 45 km di qualche giorno fa a 95 km. I venti di tormenta tropicale raggiungono invece i 240 km.
Durante le ore di permanenza in terraferma la sua ascesa verso nord ha rallentato. Vedremo nelle prossime ore se riprenderà l’incremento di latitudine di un decimo di grado/h che ostentava fino a prima di entrare nel territorio portoricano. Se così fosse la distanza del suo percorso dal litorale nord della Hispaniola, dell’ordine di 100 km, darebbe un margine di sicurezza agli abitanti di quelle zone, tenendo anche conto dell’indebolimento di Maria. Questo è anche il percorso centrale quindi il più attendibile proposto dal NHC di Miami nel suo cono delle proiezioni.
Onamet sostiene che ora incomincia la parte pericolosa per la Repubblica Dominicana. La perdita di forza durante l’attraversamento del territorio di Portorico non deve indurre in inganno. In fondo anche Maria vanta un record ed è quello di aver raggiunto in 24 ore la categoria 5 partendo da semplice tormenta tropicale. Se è così, non dovrebbe essere una grande impresa per questo uragano ritornare alla categoria 5 partendo dalla categoria 3. Il ragionamento fila, chissà se metteranno in vendita dei gadget per ricordare questi fenomeni da record!
A Onamet si sostiene anche che Maria potrebbe essere più pericolosa di Irma perché passerebbe a minore distanza dal litorale nord, perché procede a una velocità inferiore e perché è portatrice di volumi di pioggia molto superiori che raggiungono anche i 500 ml, tenendo anche conto che il suolo dell’area è saturo dalle piogge di Irma e da quelle di Jose per cui le inondazioni potrebbero essere all’ordine del giorno con conseguenti maggiori danni in tutti i sensi e la totale perdita dei raccolti agricoli.
Attendiamo invece di vedere come si mettono le cose nelle prossime ore. Il cono di proiezione del NHC è stato già alzato verso nord. Ci vorrebbe una correzione maggiore. Incrociamo le dita e attendiamo gli eventi nel canal de la Mona, ormai noto come il canale della mona. E mi chiedo ogni tanto se il nome sia dovuto a una scimmia o a qualche navigatore veneto che magari era presente quando l’isola venne scoperta tanti secoli fa.