Si avvia verso le Antille minori, ha già raggiunto
la categoria 3 (venti tra 178 e 209 km/h
– Grandi alberi abbattuti, distruzione di strutture mobili, danni di una certa
rilevanza alle case. Richiede l’evacuazione dei residenti delle zone costiere)
con venti interni di 185 Km/h. Si sposta a 20 km/h. La traiettoria è decisa e
secondo le previsioni degli esperti, tenendo conto delle aree di alta pressione
che lo faranno deviare leggermente, l’uragano dovrebbe colpire la parte
orientale e settentrionale dell’isola mercoledì prossimo.
Irma dovrebbe nel frattempo, viste le condizioni
ideali attuali di temperatura del mare raggiungere presto la categoria 4, (venti tra 210 e 240 km/h – Gravi danni agli
edifici (tetto e muri portanti); Alberi, cespugli, insegne e cartelli stradali
vengono abbattuti. Le inondazioni delle aree costiere possono presentarsi anche
5 ore prima dell’arrivo del centro del ciclone, raggiungendo altezze prossime a
6 metri oltre il livello medio. Evacuazioni dei residenti delle zone costiere,
fino a una decina di chilometri nell’entroterra).
Secondo le autorità competenti dominicane è ancora
presto per dare l’allerta perché ogni previsione che supera i cinque giorni può
non essere precisa. Si attende quindi che il bolide meteorologico si avvicini
di più al Paese per attivare così le misure opportune e avvertire le
organizzazioni corrispondenti.
Proprio ieri 31 de agosto si è parlato dell’uragano David. Dopo 37
anni del suo passaggio c’è ancora motivo per ricordarlo perché si è trattato di
uno degli uragani più potenti che abbia mai colpito la Repubblica Dominicana.
Quel 31 agosto del 1979, l’uragano David penetrò nel territorio dominicano tra
Haina e San Cristobal alle ore 3 del pomeriggio e lasciò il Paese distrutto con
un numero di morti e danneggiati che non è mai stato possibile determinare con
precisione. Un uragano di categoria 5 (Danni
gravissimi agli edifici, che possono anche portare al loro abbattimento;
completa distruzione di tutte le strutture mobili e completo abbattimento di
alberi, insegne, cartelli stradali. Estese inondazioni nelle zone costiere, che
possono superare l’altezza di 6 metri oltre il livello normale; si richiede
perciò l’evacuazione massiva di tutti i residenti delle zone costiere
pianeggianti, fino a 16 km nell’entroterra) con venti di 240 km/h.