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venerdì 1 settembre 2017

Irma: altro uragano in vista, un vero e proprio bolide. Ancora lontano per dare l’allarme ma è diretto qui…


Si avvia verso le Antille minori, ha già raggiunto la categoria 3 (venti tra 178 e 209 km/h – Grandi alberi abbattuti, distruzione di strutture mobili, danni di una certa rilevanza alle case. Richiede l’evacuazione dei residenti delle zone costiere) con venti interni di 185 Km/h. Si sposta a 20 km/h. La traiettoria è decisa e secondo le previsioni degli esperti, tenendo conto delle aree di alta pressione che lo faranno deviare leggermente, l’uragano dovrebbe colpire la parte orientale e settentrionale dell’isola mercoledì prossimo.
Irma dovrebbe nel frattempo, viste le condizioni ideali attuali di temperatura del mare raggiungere presto la categoria 4, (venti tra 210 e 240 km/h – Gravi danni agli edifici (tetto e muri portanti); Alberi, cespugli, insegne e cartelli stradali vengono abbattuti. Le inondazioni delle aree costiere possono presentarsi anche 5 ore prima dell’arrivo del centro del ciclone, raggiungendo altezze prossime a 6 metri oltre il livello medio. Evacuazioni dei residenti delle zone costiere, fino a una decina di chilometri nell’entroterra).
Secondo le autorità competenti dominicane è ancora presto per dare l’allerta perché ogni previsione che supera i cinque giorni può non essere precisa. Si attende quindi che il bolide meteorologico si avvicini di più al Paese per attivare così le misure opportune e avvertire le organizzazioni corrispondenti.

Proprio ieri 31 de agosto si è parlato dell’uragano David. Dopo 37 anni del suo passaggio c’è ancora motivo per ricordarlo perché si è trattato di uno degli uragani più potenti che abbia mai colpito la Repubblica Dominicana. Quel 31 agosto del 1979, l’uragano David penetrò nel territorio dominicano tra Haina e San Cristobal alle ore 3 del pomeriggio e lasciò il Paese distrutto con un numero di morti e danneggiati che non è mai stato possibile determinare con precisione. Un uragano di categoria 5 (Danni gravissimi agli edifici, che possono anche portare al loro abbattimento; completa distruzione di tutte le strutture mobili e completo abbattimento di alberi, insegne, cartelli stradali. Estese inondazioni nelle zone costiere, che possono superare l’altezza di 6 metri oltre il livello normale; si richiede perciò l’evacuazione massiva di tutti i residenti delle zone costiere pianeggianti, fino a 16 km nell’entroterra) con venti di 240 km/h.