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lunedì 18 settembre 2017

Maria funziona come un orologio, le previsioni vengono riconfermate. Che sia ancora la Mona la chiave di volta della nostra buona sorte?


Nelle ultime dodici ore Maria ha rispettato alla perfezione il tabellino di marcia del NHC di Miami. Va preso quindi come percorso attendibile quello centrale del cono di proiezione ed è molto probabile che l’uragano attraversi il territorio di Portorico che raggiungerà alle 2 del mattino di mercoledì prossimo per poi accostarsi come Irma a una distanza di circa 100 km dal litorale nord della Hispaniola. La sua traiettoria non presenta alcuna previsione di sbalzi rilevanti per il momento nel tabellino di marcia e nel grafico. Si sposta a 15 km/h e si trova con i suoi venti interni di 215 km/h nella categoria 4.
Il tracciato di previsione del cono non viene però riconfermato nel commento del NHC, dove si dichiara che: “una debole area di alta pressione subtropicale a nord dell’uragano dovrebbe guidarlo in generale nella direzione nord nord ovest per i prossimi tre giorni con il suo centro che attraverserà le isole di Sotavento vicino a Dominica nel corso delle prossime ore. Si attende che dopo ci sia una traiettoria a nordest verso le isole Vergini seguita poi dal passaggio attraverso il territorio di Portorico o nelle sue vicinanze tra circa 48 ore. Una volta a nord di Portorico, l’uragano dovrebbe gradualmente voltare verso nordovest e nord-nordovest avvicinandosi alla debolezza dell’area di alta pressione. Il tracciato indicato è un aggiornamento della previsione anteriore e si trova leggermente a sud dei vari modelli di consenso.” Si deve dedurre che ci sono delle situazioni favorevoli per noi che non si desumono dal grafico e dal tabellino di marcia pronosticato che di per sé non sono negativi. Infatti, nel commento si continua così: “Si deve notare che nonostante la fortissima intensità di Maria, la forza dei venti dell’uragano sono limitate a una piccola area intorno al suo occhio”.
Anche questo è un fatto positivo. La portata dei venti più intensi non è tanto estesa. Si parla di 35 km dall’occhio. Invece i venti di tormenta tropicale raggiungono i 200 km.

Secondo il commento del NHC di Miami quindi viene un po’ riconfermata la teoria di qualche nostro connazionale che crede fortemente nella possibilità che la Mona, intesa come canale ma anche come termine veneto ormai noto in tutta Italia e presente nei migliori dizionari, sia alla base della nostra buona sorte. Speremo ben e intanto incrosemo le dita e che l’uragan la vadi in Mona!