Queste sono domande le cui risposte sono rilevanti non solo dal punto di vista della libertà di circolazione, ma anche per tanti altri aspetti, anche quello economico relativo alla spesa necessaria per essere in possesso di un documento di viaggio.
Incominciamo dall’ultima delle tre domande citate.
- Si può viaggiare con un passaporto diverso da quello italiano per recarsi in Italia?
La risposta è positiva. L’Italia diversamente da
altri paesi tra cui Israele, Egitto, Australia e Venezuela non impone ai suoi
cittadini di esibire un passaporto italiano alla sua frontiera sia in entrata
che in uscita. Probabilmente questo è uno dei motivi per cui a chi è in
possesso di un passaporto di un altro Stato non viene riconosciuta l’urgenza da parte
della nostra ambasciata all’atto della richiesta del rilascio del passaporto
italiano.
C’è da dire però che nel caso degli
italo-dominicani, il passaporto locale non consente l’accesso all’area
Schengen senza il visto di ingresso. Sono numerosi i casi
di connazionali che nell’impossibilità di ottenere un passaporto italiano per
il figlio minore per via del requisito dell’urgenza non riconosciuto non possono
nemmeno avere il visto sul loro passaporto.
A chi ha la cittadinanza dominicana quindi non viene riconosciuto
il carattere di urgenza ai fini del rilascio del passaporto, ma non viene
nemmeno concesso il visto.
In considerazione del fatto che la rete diplomatica
non risulta dotata delle necessarie risorse per l'erogazione del servizio
passaporti in tempi ragionevoli, dovrebbe essere quanto meno concesso
immediatamente il visto Schengen sul passaporto
non italiano dei connazionali.
Sarebbe logico, infatti, ma la logica non è di casa
alla Farnesina, che invoca la mancanza di risorse, di cui lei stessa è
colpevole perché fa una distribuzione iniqua di queste tra i due settori che gestisce, la cooperazione internazionale e la rete
diplomatica, a scapito di quest’ultima.
- Si può viaggiare con il passaporto scaduto?
La risposta è negativa. Fino a circa due anni fa e
limitatamente ai voli charter e non di linea era possibile, ma attualmente non
più. È comunque questa una convinzione diffusa. Al momento di intraprendere il
viaggio però chi si presenta con un passaporto scaduto viene respinto
con conseguente perdita di quanto investito per l'acquisto del biglietto.
- L’iscritto all’AIRE può chiedere il rilascio del suo passaporto presso una questura italiana?
Chi, viste tutte le difficoltà e i tempi geologici
necessari per farsi rilasciare il passaporto dall'ambasciata, volesse correre
ai ripari ed essendo ancora il suo passaporto vigente si recasse in Italia per
rinnovarlo presso la Questura della sua provincia di provenienza si troverebbe
con la sorpresa di essere caduto dalla padella nella brace: lontano da casa,
magari ospite di amici o di familiari, scoprirebbe che per il rilascio del suo passaporto
non sono necessari i soliti 15 giorni, ma molti di più. Infatti, la questura è
tenuta a chiedere la delega all’ambasciata che ovviamente non si degna di
concederla se non in tempi lunghissimi. Non esiste silenzio assenso che tenga,
la delega deve essere espressa. Un’esperienza che è toccata anche a me con un
mio figliastro che vive da anni in Germania dove studia e all'atto di rinnovare
il suo passaporto per recarsi in Sud America per uno stage poco ci è mancato
che non potesse intraprendere il viaggio. In questo caso l’ambasciata di
riferimento era l'ambasciata di Panama.
Altra testimonianza la offre una nostra connazionale
che riferisce:
“Se vuoi ti racconto come funziona il rinnovo del
passaporto in Italia per gli iscritti Aire di Santo Domingo.
Non è stata una passeggiata, visto che la Questura
di competenza deve richiedere nulla osta e delega all’Ambasciata di Santo
Domingo tramite mail, non so se mi spiego...
Ho scritto decine di mail di "denuncia di abusi"
alle varie rappresentanze, comitati ed istituzioni, compresa Farnesina, ministro
degli Esteri e staff.
La questura era imbarazzata davanti a tale
situazione.
Affrontare gli uragani è stato, in confronto, un
momento decisamente più rilassante rispetto all'odissea del rinnovo passaporto”.
In un contesto di menefreghismo totale che viene
arbitrariamente definito “assenza di risorse”, questa delega non arriva mai e
quindi ci sono gravi conseguenze economiche, di lavoro, di carriera e di studio,
familiari e di ogni tipo che noi italiani dobbiamo subire perché la rete
diplomatica non ha risorse in quanto la Farnesina gliele toglie per assegnarle
ai paesi del terzo mondo.
Sono cose non tollerabili, non hanno giustificazione.
Chi ha bisogno della delega per ottenere il suo passaporto presso una questura
deve avere la priorità.
Il menefreghismo non è decoroso. Peccato che il
decoro non lo si cerchi nei contenuti ma nelle apparenze e mi riferisco ai nuovi
locali di cui si è alla ricerca per trasferire l'ambasciata. Il vero decoro costerebbe
molto di meno di questo trasferimento non impellente e risolverebbe i problemi dei
servizi anagrafici e documentali dei connazionali e delle loro famiglie qui
residenti. A quanto pare questo è un aspetto al quale i funzionari della
Farnesina ci tengono poco.